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La Lazio passeggia sui resti della Salernitana

Doppietta di Immobile e sigillo di Lazzari. Ora martedì gli ottavi di Coppa Italia contro l''Udinese

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Senza storia. La Lazio passeggia sui resti della Salern]itana falcidiata dalle assenze e riprende la corsa verso un posto in Europa. Doppietta di Immobile, sigillo di Lazzari nella ripresa con tanto di esultanza polemica per Sarri che lo aveva relegato in panchina anche stavolta. Troppo più forte la Lazio che segna due gol nei primi dieci minuti con Ciro, ora in testa a quota 17 alla classifica dei cannonieri (scavalcato Vlahovic, ma il serbo ha due gare in meno). Troppo debole la squadra di casa, [TESTO-BASE] nonostante la spinta dei tifosi animati dall’odio verso Lotito, il presidente che in pochi anni li ha portati dai Dilettanti alla serie A, terza volta nella storia di Salerno. La prima in casa del nuovo proprietario Iervolino diventa un calvario col 70% di possesso palla della banda di Sarri che non affonda, si accontenta di tre gol e di tenere la propria porta inviolata, cosa che non accade quasi mai. Tutto bene? Nemmeno per sogno perchè i biancocelesti, animati sempre da un insano autolesionismo, rimediano due cartellini gialli pesanti: per Cataldi che salterà l’Atalanta sabato prossimo e per Luiz Felipe sempre a rischio, uno dei reduci di una difesa a volte in affanno pure contro il nulla dei padroni di casa. Tant’è, ci si è messo anche, sul finire del primo tempo, l’infortunio al polpaccio di Pedro che non fa presagire nulla di buono per le prossime settimane.
Sarri sceglie Patric centrale vicino a Luiz Felipe, Hysaj e Marusic sono gli esterni di una difesa priva di Acerbi e Radu. Lazzari parte in panchina con Floriani Mussolini e Bertini giovani della Primavera convocati per le tante assenze. Nel solito 4-3-3 centrocampo con Milinkovic, Cataldi e Luis Alberto, in attacco Zaccagni preferito a Felipe Anderson con i punti fermi Immobile e Pedro. Sta peggio Colantuono senza una decina di giocatori bloccati dal Covid: il 3-5-2 molto difensivo per provare ad arginare la Lazio e coppia d’attacco Bonazzoli-Gondo.
Si parte e Ciro fa doppietta in dieci minuti: prima su assit di tacco di Milinkovic (giocata da sigla televisiva), poi su straordinaria rifinitura di Pedro. Lo stesso capitano della Lazio Immobile colpisce una clamorosa traversa, poi lo stop muscolare dell’ex romanista che fa sussultare Sarri. Controllo totale della gara, pallone sempre tra i piedi di Luis Alberto e dei palleggiatori biancocelesti, granata costretti a un pressing sfiancante che raramente riesce.  Gli unici pericoli Strakosha li corre con il «lancione» su Gondo che fa soffrire i due centrali biancocelesti. Nella ripresa, entra Lazzari per Marusic che chiude il conto (assist di Anderson) e si toglie la maglia correndo verso il tecnico. Entrano Leiva e, nel finale, persino il giovane Romero (non male) e Vavro, ormai prossimo alla cessione. Colantuono inserisce tanti Primavera per evitare la goleada e viene salvato dall’arbitro Abisso che non vede un clamoroso rigore per fallo di mano di Perrone. Martedì gli ottavi di finale di Coppa Italia contro l’Udinese, poi l’Atalanta prima della sosta della nazionale: ora più che mai serve qualche rinforzo.

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