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Pali e rigore negati, la Lazio non sfonda il muro del Torino

Granata salvi, biancocelesti sfortunati. Arbitraggio incomprensibile di Fabbri

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Immobile tira un rigore sul palo all'84' e il Toro si salva. Una buona Lazio spinge ma viene fermata dall'arbitro Fabbri che annulla un gol regolare a Ciro e non concede altri due penalty ai padroni di casa. Ride Cairo, piange il Benevento che scende in B. Niente favore di Simone Inzaghi al fratello Pippo ma pochi rimpianti per Lotito che sognava lo sgambetto all'odiato rivale in Lega: la sua squadra ci ha provato fino all'ultimo.
Lazio senza Acerbi in difesa, Milinkovic a centrocampo, Correa e Caicedo in attacco. Ultima occasione per Muriqi, Akpa sostituisce il fantasista serbo. Sull'altro fronte Nicola presenta la formazione tipo grazie al rinvio della sfida che i granata avrebbero dovuto giocare il 3 marzo senza 6 titolari allora fermati dal Covid-19. Un espediente prezioso per il presidente Cairo che, a differenza di altri club coinvolti nella lotta salvezza ha avuto questo aiuto dalla giustizia sportiva. 
E non solo da quella, perché Fabbri toglie un gol a Immobile sul finire di un primo tempo noioso e sotto ritmo. Sponda di Muriqi, Nkoulou perde il contrasto con Ciro ma l'arbitro annulla la rete tra le proteste biancocelesti con l'ok del Var Aureliano per un'inesistente scorrettezza del centravanti laziale. 
Tant'è, nella ripresa la gara si incattivisce, fino a un rigore negato a Muriqi (netta spinta di Ansaldi) e ai gialli per Luiz Felipe e Luis Alberto che saranno squalificati la prossima gara. Sanabria colpisce un palo, Inzaghi inserisce Lulic, Escalante, Parolo, Pereira (anche lui sarà squalificato dopo l'ammonizione) e Patric, la Lazio le prova tutte e ottiene un rigore per fallo di Nkoulou su Ciro: Immobile scarica il destro sul palo e il Toro si salva (sono quattro i tiri dal dischetto falliti in una stagione sfortunata nella specialità della casa). Nel recupero ancora un legno di Lazzari e un altro rigore netto non fischiato a Muriqi.
Ora resta soltanto la trasferta di Reggio Emilia, domenica sera contro il Sassuolo in totale </CW><CW-7>emergenza per chiudere un campionato agrodolce. Ma è già tempo di bilanci con un sesto posto che garantisce l'Europa per la quinta volta di seguito, stavolta però quella minore dopo aver a lungo inseguito la zona Champions per colpa di una falsa partenza. Resta l'ottavo di finale contro il Bayern Monaco come risultato di livello insieme ai 55 milioni entrati nelle casse biancocelesti grazie alla partecipazione nella coppa. 
Di certo il presidente Lotito si aspettava di più ma, a meno di clamorosi ribaltoni, Inzaghi rinnoverà il suo contratto fino al 2023 così come il diesse Tare dovrebbe rimanere al suo posto. Il futuro è adesso, bisogna cominciare a pensare a ringiovanire un gruppo da applaudire ma che è destinato ad andare in pensione in alcuni storici senatori come Lulic e Parolo sono a 90 minuti dai saluti.

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