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Il Bologna affonda una Lazio senza idee

Segnano Mbaye e Sansone: i biancocelesti perdono contatto con la zona Champions

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Tracollo in quattro giorni. Dopo il tracollo contro il Bayern la Lazio perde male a casa di Mihajlovic al cospetto di un Bologna completamente diverso rispetto a quello che aveva perso tutte le partite contro le grandi. Catenaccio e contropiede, giusto così, nessun favore da Sinisa, anzi, una prova impeccabile dei suoi che in difesa avevano regalato reti a qualsiasi avversario. Tant’è, la Lazio finisce sul rigore iniziale sbagliato da Immobile e sulla rete di Mbaye nel rovesciamento di fronte. Reazione sterile, calcio ruminato tirando poco in porta, così il raddoppio nella ripresa di Sansone è la logica conclusione di una squadra arriavata spompata dai tedeschi nel momento decisivo del campionato (sono tre ko nelle ultime quattro gare tra serie A e Champions). Inutile per Inzaghi confermare gli uomini che avevano perso in coppa, escluso Hoedt al posto di Musacchio), inutile dare la scossa con l’inserimento di tutti gli attaccanti nel finale, la squadra sembra essersi intristita. Non ci sono sorrisi nei volti di Luis Alberto, Milinkovic e Correa, solo rabbia e occhi stralunati e una difesa impresentabile dove Hoedt, Patric e Marusic sono colpevoli sulle reti incassate.
Si comincia con la Lazio che fa la partita e il Bologna chiuso dietro e pronto a ripartira in contropiede. Il primo brivido lo dà Milinkovic: punizione a giro e pallone fuori di pochissimo. Correa scappa a De Silvestri e Dominguez commette un inutile fallo da rigore: Giacomelli fischia, ma Immobile dal dischetto appoggia tra le braccia di Skorupski. 
La Lazio accusa il colpo anche perché, un minuto dopo, il tiro di Orsolini viene respinto male da Reina con il tap-in di Mbaye che manda in vantaggio la squadra di Mihajlovic. Nel giro di ottanta secondi, gira la partita anche perché Correa spreca una ripartenza sanguinosa e, per il resto, la reazione biancoceleste va sempre a sbattare sul muro dei padroni di casa che in passato avevano sempre affrontato le grandi con un atteggiamento tattico molto diverso. Si riparte con Lazzari infortunato al polpaccio che lascia spazio a Lulic. Ci prova la Lazio ma è stanca e senza idee, un po’ come successo contro Udinese e Verona dopo partite di Champions, la sfida scorre via senza grandi sussulti fino al 64’: Sansone sentenzia Reina dopo una grande giocata di Barrow: 2-0 e tutti in castigo. Entrano Muriqi, Caicedo, Cataldi per cercare l’episodio per riaprire una gara segnata dall’ennesima prova impalpabile della banda di Inzaghi. Finisce col ghigno soddisfatto di Giacomelli che non ha inciso sul risultato ma di sicuro non porta fortuna ai biancocelesti.
E adesso, meglio pensare a chiudere con dignità il campionato, altro che quarto posto. Solo una serie positiva può riaprire i giochi per un gruppo che sembra ormai aver dato tutto..
 

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