Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Lazio: elezioni federali, regole cambiate e vecchi scherzetti

La Procura federale manda a processo Lotito e i medici biancocelesti per violazione dei protocolli anti Covid

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

Vai al blog
  • a
  • a
  • a

La Lazio si difende, Lotito non ci sta a finire nell’occhio del ciclone per il caso tamponi. Di certo, i tifosi biancocelesti si sono preoccupati quando hanno sentito parlare di giustizia sportiva. Troppo spesso è stata «ingiustizia» e non si tratta di sindrome d’accerchiamento. La Lazio ha sempre pagato, tanto, altri meno, perchè la giustizia è stata politica, guidata da quegli spifferi del palazzo del calcio che sono stati quasi sempre avversi ai colori del più antico club della Capitale. Ma, andiamo con ordine: la Procura della Federcalcio ha avuto finora un atteggiamento molto severo, al limite della persecuzione, con la Lazio mentre in altri casi, non analoghi ma simili, c’è sempre stata una comprensione che fa crescere la sensazione di doppiopesismo (Ronaldo su tutti).. Nella vicenda Juve-Napoli, ad esempio, la giustizia federale aveva concesso due volte il 3-0 a tavolino ritenendo «non vincolante» il parere della Asl ai fini della competizione sportiva. Per fortuna che il Coni, in ultima istanza, ha accolto il ricorso di De Laurentiis e decretato la ripetizione della gara sanando un obrobrio giuridico. La domanda nasce spontanea: la stessa federazione, prima se ne infischia della Asl e ora dice che la Lazio doveva informare la stessa Asl dei risultati dei tamponi? Bah, difficile comprendere una difformità giuridica così evidente. Per non parlare della ciambella di salvataggio offerta dalla Figc alle società in crisi economica che, non avranno sacrosante penalizzazioni in classifica (come da regolamento) con la possibilità di pagare gli stipendi di ottobre novembre e dicembre a fine maggio, invece che entro il 15 febbraio. E, per di più, è stato concesso a quegli stessi club di spendere soldi nel mercato di gennaio chiuso da poco con l’avallo della Figc. Le regole, insomma, ci sono solo per la Lazio, le altre si possono cambiare in corsa, proprio come il caso Nakata nel 2001. Con le elezioni federali alle porte e la guerra in Lega Calcio sui fondi, a pensare male si fa peccato ma, a volte, ci si azzecca. Purtroppo.
 

Dai blog