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Immobile e Correa fanno volare la Lazio

Facile vittoria nel pantano di Crotone. Ora lo Zenit in Champions

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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La Lazio risale in classifica, passeggia a Crotone sotto al diluvio, prosegue la sua serie positiva in campionato (tre vittorie e un pari con la Juve nelle ultime quattro partite) e ora punta lo Zenit martedì notte per provare a ipotecare il passaggio agli ottavi di finale di Champions League. 
Tutto è bene quel che finisce meglio. Perchè allo Scida, con Crotone in ginocchio per una bomba d’acqua che ha colpito la città calabrese, segna Immobile zittendo i suoi detrattori, raddoppia Correa con un colpo di biliardo riportando in quota i biancocelesti dopo la falsa partenza, Luis Alberto finisce con la fascia al braccio dopo l’uscita infelice della scorsa settimana. Partita dominata su un campo bastardo, con un vento ingestibile che ha condizionato tutti i 94 minuti di gioco. Senza dimenticare un arbitraggio sconclusionato, il giovane Sacchi, emergente per Nicchi e l’Aia ma di sicuro troppo fiscale nel distribuire ben sei cartellini gialli (quattro laziali) per una sfida corretta nonostante le condizioni atmosferiche. Su tutti, come sempre Simone Inzaghi, svociato a fine gara, capace di gestire la nave in tempesta con esperienza e professionalità. 
Non si è scomposto di fronte a polemiche sterili, è riuscito a tenere la barra dritta e portare la Lazio nelle zone alte della classifica in un periodo molto sfortunato tra virus, tamponi vari e infortuni di tanti titolari. Ieri, ad esempio, ne mancavano quattro, Strakosha, Luiz Felipe, Lulic e Milinkovic, eppure la squadra ha giocato una partita seria contro l’ultima in classifica senza rischiare nulla. Per il Crotone solo un paio di mischie, poi solo Lazio, almeno 7-8 occasioni create senza nemmeno spingere l’acceleratore al massimo. Cronaca tinta di biancoceleste, nonostante un cielo nerissimo e gonfio di pioggia, partita griffata da Immobile. Re Ciro mette subito i brividi a Cordaz in apertura e poi lo infila al 21’ con un colpo di testa in tuffo su cross di Parolo. Rete numero 4 in campionato (cinque stagionali), 107 in serie A con la Lazio, raggiunto Beppe Signori al secondo posto dietro a Piola: numeri da grande bomber. Parolo e Fares sfiorano il raddoppio in un primo tempo gestito senza problemi. Dopo dodici minuti della ripresa (erano entrati subito dopo l’intervallo, Marusic e Akpa Akpro) il bis di Correa: rifinitura di Ciro, il Tucu mette a sedere un paio di difensori e infila Cordaz sotto le gambe. Dentro anche Caicedo,<ET>Pereira e Hoedt, sull’altro fronte solo qualche mischia con Simy e Messias (buon giocatore, 29 anni trascorsi in Lega Pro senza motivo) e nulla più con la Lazio che riesce a tenere la porta inviolata per la seconda volta dopo l’esordio di Cagliari. 
Non c’è gloria per Caicedo che fallisce il tris ma, forse, verrebbe da pensare che sia entrato in campo troppo presto oppure il campo tristemente famoso per gli errori di tre anni fa, sia davvero un tabù per il panterone. Adesso lo Zenit: la Lazio ha voglia di continuare a dimostrare di essere più forte degli attacchi subiti in questo tormentato periodo.

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