Otto giorni per il futuro della Lazio
Il 5 ottobre chiude il mercato, il primo c'è il sorteggio Champions e da domani tre gare di A in una settimana
Ancora poche ore e poi il pallone rotolerà anche per la Lazio. Si parte con tanti dubbi, qualche infortunio e troppi nodi da sciogliere. Dal rifiuto improvviso e inatteso di David Silva, la strategia di Lotito e Tare sul mercato è cambiata ma non sempre si sono riusciti a centrare gli obiettivi. Ieri è stato preso il figliol prodigo Hoedt (una novità storica visto che in passato questa gestione non ha mai gradito i cavalli di ritorno), manca una mezzala di fantasia ma prima deve essere ceduto Caicedo per avere un posto libero nella lista fatale dall’altra parte del Tevere dopo il misfatto burocratico di Verona costato lo 0-3 alla Roma. Certo, stupisce la reazione scomposta dei soliti detrattori ormai diventati gufi provetti dopo che negli anni passati sono stati avvelenati i pozzi. I leoni da tastiera hanno preso male il rientro alla base del gigante olandese, sicuramente un po’ lento ma almeno attaccato alla causa visto i tentativi ripetuti di tornare a Roma dopo l’esperienza negativa in Premier e non solo. Insulti, livore, veleno su Hoedt solo per ribadire una sterile contestazione preventiva nei riguardi di una società che poteva (può ancora) fare meglio ma colpevole sempre e comunque, a prescindere dal rinforzo di turno.
Tant’è, non solo mercato, saranno 8 giorni decisivi per tanti motivi: oltre all’attesa di Inzaghi per almeno un altro giocatore di qualità in mezzo al campo, il primo ottobre i biancocelesti conosceranno le avversarie nel girone di Champions League mentre Immobile & Co dovranno incontrare in pochi giorni Cagliari in trasferta e Atalanta e Inter all’Olimpico. A proposito, sempre nei prossimi giorni il Comitato Tecnico Scientifico dovrebbe riaprire lo stadio consentando a circa 20.000 tifosi di tornare all’Olimpico. E questa non sarebbe una notizia di poco conto considerando il rendimento diverso della squadra con il sostegno della sua gente prima della pandemia e quello successivo nel silenzio assordante. Insomma, fino al 5 ottobre tante risposte per una Lazio in cerca di se stessa.