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Lazio, com'è triste cominciare senza Lulic

Il capitano sta lottando per rientrare dopo il grave infortunio alla caviglia

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Lultima volta che la Lazio aveva cominciato una stagione senza di lui, sulla panchina dell’Italia del calcio c’era Lippi mentre il presidente del Consiglio era Berlusconi. Anno 2010, quello del fallimento mondiale in Sudafrica con quell’odioso suono delle vuvuzela a funestare la nostra estate calcistica quasi a preannunciare l’arrivo di Mario Monti. L’anno dopo, estate 2011, l’intuizione geniale di Tare, ecco Senad Lulic, l’uomo della storia, mister 26 maggio. Da quel momento 351 gare con la Lazio (l’ultima col Verona a febbraio) e 34 gol tra cui quello in finale di Coppa Italia. Senza dimenticare che il 22 dicembre ha alzato al cielo di Ryad la Supercoppa Italiana grazie anche a una sua bellissima rete. La pasta del capitano scoperta nella fase finale della sua carriera, da due anni con altre coppe portate a casa. Tutti lo aspettavano in campo dopo il lockdown ma, purtroppo, l’estate non ha portato miglioramenti a una caviglia consumata da tante battaglie. Sta lavorando in un centro specializzato per recuperare, per tornare a disposizione di Inzaghi e soprattutto per non chiudere così un’avventura indimenticabile. Sarebbe triste non poterlo rivedere in campo anche se, a quanto sembra, non sarà nella lista del tecnico almeno fino a gennaio. Ha qualche mese di tempo per zittire le cassandre e smentire i gufi che lo vedono ormai fuori dal campo di gioco per colpa di sfortuna e maledizioni varie lanciate forse da chi aveva ferito mortalmente con quello sgangherato piattone al 71’. I<ET>tifosi lo sostengono, provaci ancora Senad.. Non mollare..
 

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