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Rimonta Lazio per continuare a sognare

Battuto il Torino con i gol di Immobile e Parolo: la Juve non riesce a scappare

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Da applausi. Va sotto, subisce qualche torto arbitrale, si rialza, rimonta e batte anche il Torino. Una Lazio da impazzire che continua la sua corsa sognando l’aggancio alla Juve (sempre a +4) e avvicina sempre di più il ritorno in Champions dopo dodici anni. Apre Belotti su rigore, Immobile (gol numero 29 in campionato, eguagliato il suo record personale) e Parolo fanno sperare ancora il popolo laziale.
Longo cerca punti salvezza e ritrova dopo tanto tempo Verdi in attacco vicino a Belotti mentre Ansaldi è la carta per il secondo tempo. Inzaghi (in panchina c’è il suo vice Farris) non ha molti cambi e quindi ripresenta più o meno la Lazio post-coronavirus vista finora. In attacco c’è sempre Caicedo con Immobile, dietro confermati Patric e Radu mentre in mezzo gioca ancora Parolo con Leiva fuori e Cataldi reduce dall’infortunio di Bergamo. 
Si parte e subito la Lazio paga un approccio molle e anche la campagna mediatica che ha subito per le decisioni arbitrali contro la Fiorentina. Pochi minuti ed è subito rigore: punizione di Verdi, strano rinvio svirgolato di Parolo, N’Koulou tira in mischia e, da distanza molto ravvicinata, colpisce il braccio di Immobile. Massa fischia il rigore che Belotti trasforma e ammonisce Ciro (diffidato, salterà il Milan). La stessa sorte tocca a Caicedo, anche lui sarà squalificato per la prossima partita. Dopo un quarto d’ora la Lazio comincia a giocare e costruisce almeno tre occasioni ma Immobile tira sempre alto. Quando Acerbi prende la porta e segna parte in fuorigioco e quindi l’arbitro Massa azzecca una delle poche cose di un primo tempo devastante per i biancocelesti (c’e anche un netto penalty a favore di Milinkovic ma il direttore di gara ignora l’episodio). Nella ripresa la Lazio si presenta prima del fischio d’inizio, aspetta l’avversario, vuole rimettere in piedi una sfida che sta perdendo solo per sfortuna e qualche errore arbitrale.  Tant’è, passano solo tre minuti e Luis Alberto sforna il quattordicesimo assist della stagione e Immobile ritrova il gol su azione con un sinistro alla Signori. 
Inzaghi in tribuna chiama l’assalto, inserisce Correa e Lukaku (escono Caicedo e Jony), Longo con un Toro ormai tutto arroccato dietro, si gioca le carte Berenguer, Edera e Ansaldi. I biancocelesti tengono lì i granata e, alla fine, arriva il meritato premio con Parolo che fa secco Sirigu (fondamentale la deviazione di Bremer). Decisivo Lukaku che dà il via all’azione che rende giustizia alla prova della Lazio. Negli ultimi venti minuti pericoloso Correa, Torino evanescente e gloria per Djavan Anderson e Bastos. Finisce con la gioia di una squadra che non vuole mollare. Certo, sarà dura contro il Milan senza cinque titolari come Luiz Felipe, Lulic, Leiva, Immobile e Caicedo, ma questo gruppo ha il dovere di provarci fino in fondo.
 

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