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Garlasco, cosa succede ora: il dna e l'ombra di una svolta clamorosa sull’orario della morte
Chiuso l'incidente probatorio, l'indagine su Andrea Sempio guarda avanti. Si riparte proprio dagli esiti delle analisi scientifiche che la giudice Daniela Garlaschelli, davanti alla quale si è svolta l'ultima udienza, invierà ai pm guidati dal procuratore Fabio Napoleone che avevano posto i quesiti a cui la perita Denise Albani ha risposto col suo elaborato di una novantina di pagine. La riconducibilità del dna trovato sulle unghie di Chiara Poggi al ramo paterno di Andrea Sempio ma anche le "criticità" di una traccia "parziale, mista e non consolidata" e il dubbio se quel materiale genetico sia da contatto o mediato da un oggetto finiscono dritti nel fascicolo dell'inchiesta sul delitto di Garlasco assieme agli altri elementi emersi sui reperti, a cominciare dalla spazzatura col dna di Alberto Stasi sulla cannuccia dell'Estathé. Chi indaga terrà conto di questi risultati, frutto di accertamenti irripetibili, per valutare se chiedere il rinvio a giudizio per l'indagato, in vista di un processo, oppure archiviare la partita, ipotesi, questa, decisamente molto improbabile.
Nelle prossime settimane sono attesi altri riscontri molto importanti. Secondo indiscrezioni, è possibile che presto sarà depositata la consulenza del medico legale Cristina Cattaneo, una 'prima firma' sulle scene dei crimini, dalla quale potrebbe arrivare una svolta clamorosa: il cambio dell'orario della morte di Chiara Poggi indicata dalla Cassazione che ha condannato in via definitiva Stasi tra le 9 e 12 e le 9 e 35 del 13 agosto 2007. Una variazione da parte della consulente della Procura di Pavia che, allargando il tempo del delitto, potrebbe avvalorare l'alibi di Alberto Stasi di stare lavorando alla tesi di laurea.
Ma c'è aspettativa anche per la rivelazione della nuova analisi del teatro del delitto, la Bpa (Blood pattern analysis), che è stata secretata dagli investigatori forse proprio perché contiene delle novità rispetto al passato. Nella probabile chiusura dell'inchiesta rientrerebbero anche le intercettazioni, lo studio del profilo psicologico di Sempio svolto dai carabinieri del Racis, l'indicazione di un movente e altri tasselli investigativi considerati meritevoli dai magistrati. A tutto ciò si opporrà non solo la difesa di Sempio ma anche i legali della parte civile Poggi secondo i quali allo stato non è emerso nulla di dirompente tanto da scardinare la sentenza definitiva a 16 anni di carcere per Alberto Stasi.