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L'Italia fa sistema sulla sicurezza tecnologica, Crosetto: "Trasformare conoscenza e tecnologia in sicurezza concreta"

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Foto: La Presse

Filippo Impallomeni
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Dal 2014 i brevetti sulle tecnologie quantistiche si sono moltiplicati per cinque. È il dato che meglio racconta una trasformazione destinata a incidere sugli equilibri globali di potere. Durante gli Stati generali del quantum, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha spiegato come le tecnologie quantistiche «non rappresentano più soltanto un capitolo di ricerca avanzata riservato a pochi specialisti ma sono già una leva specifica di sicurezza nazionale in quanto incidono sulla protezione delle informazioni, sulla resilienza delle infrastrutture critiche, sulla capacità di deterrenza e, in ultima analisi, sulla sovranità tecnologica di una Nazione». E in questa direzione Stati Uniti, Cina, Russia ed Europa stanno investendo risorse ingenti. Perché, come sottolineato da Crosetto, «chi guiderà questa traiettoria avrà un vantaggio non solo economico, ma anche militare, industriale e diplomatico». Da qui l’attenzione ai quattro ambiti chiave delle capacità quantistiche: calcolo, sensing, simulazione e comunicazione. Necessarie a formare un ecosistema integrato fondato sulla convergenza tra Quantum Computing, High Performance Computing e Intelligenza Artificiale.

E la proposta di un Polo Nazionale Quantistico capace di trasformare conoscenza e tecnologia in sicurezza concreta, attraverso un coordinamento nazionale che segue il modello DARPA statunitense. Un ruolo chiave, in questo quadro, è giocato dal mondo della ricerca e del capitale umano. Tanto che il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha precisato come «il quantum nasce dalla grande storia scientifica dell’Italia». E un passaggio centrale è stato dedicato all’importanza della collaborazione con le università e alla contaminazione tra i diversi ambiti. «Il quantum- ha dunque chiarito Bernini- impone un approccio non frammentato e fortemente interdisciplinare. Non esiste ricerca libera senza sicurezza: la ricerca può essere libera solo se sicura, e non c’è sicurezza senza difesa». Mentre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, ha sottolineato come lo Stato è chiamato a «preparare le condizioni e le opportunità affinché lo sviluppo di questa tecnologia in Italia sia celere e coordinato». Intanto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha annunciato l’avvio di una nuova direzione generale alla Farnesina dedicata proprio alle questioni cibernetiche, all’informatica e all’innovazione tecnologica, con l’obiettivo di «essere al passo con le esigenze dell’era digitale».

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