L'ultima censura della sinistra: il convegno diventa fantasma
Abbiamo finalmente capito come organizzare un convegno alla Sapienza. Basta renderlo irrintracciabile e organizzare una sorta di caccia al tesoro per non urtare la sensibilità di quella minoranza rumorosa di studenti ormai professionisti del disordine. La presentazione del libro del nostro direttore, Daniele Capezzone, alla presenza di David Parenzo e Andrea Ruggieri è stata infatti sabotata nuovamente. «Non potendo annullare l’evento a sette ore dall’inizio, ammettendo in quel caso di incappare nella censura, hanno scelto di nasconderlo», denunciano gli organizzatori Matilde De Giovanni (Associazione Maieutica) e Giacomo Mollo (Azione universitaria Sapienza). Così l’evento in programma in Sala Arturo Rocco, nella facoltà di Giurisprudenza, è stato traslocato fuori dalla Città universitaria in un’aula messa a disposizione dal rettorato. Con i partecipanti in cerca del convegno fantasma. «Abbiamo tentato di organizzare questo evento già a novembre alla facoltà d’Economia.
Ma purtroppo ci hanno messo il bastone tra le ruote: prima per un vizio di forma, poi perché alcuni ospiti erano cambiati e infine ci è stato detto che il preside non era stato avvisato. Allora lo abbiamo dovuto rimandare, nonostante dal preside ci era stato spiegato che per lui non ci sarebbero stati problemi», continuano gli organizzatori. Burocrazia, poco da fare. Certamente una vittoria per i collettivi universitari che avevano già preannunciato la contestazione a Daniele Capezzone e David Parenzo al grido di «Fuori sionisti e fascisti dall’Università». A ogni modo, si è giunti al 12 dicembre. E dopo un intenso scambio di mail tra organizzatori e vertici universitari sembrava non ci fossero problemi. Eppure, a un giorno dalla presentazione del libro «Trumpisti o Muskisti, comunque fascisti» sono arrivati i primi campanelli d’allarme.
Chi gestisce la Sala Arturo Rocco, su sollecitazione della preside, avrebbe sollevato preoccupazioni sulla mancanza di un docente della Sapienza per presiedere l’evento. Oltre a dubbi legati al mantenimento dell’ordine pubblico. Allora gli organizzatori avrebbero fatto presente come «la Questura di Roma non solo non ci ha segnalato pericoli sulla sicurezza dell’evento nel luogo o nella data stabilita, ma informalmente ci ha dato il via libera all'organizzazione in sicurezza della cosa non essendoci per domani previste né contestazioni né occupazioni degli spazi della Sapienza». E riguardo la mancanza del professore spiegano: «Abbiamo svolto altri eventi nella stessa Aula senza necessario presidio». Capitolo chiuso dunque? No, tra i problemi sollevati anche quello sulla capienza dell’aula (cinquanta posti). «Come d’accordo con la Digos avremmo chiuso gli accessi a capienza massima raggiunta», spiegano però gli organizzatori. Ma la Presidenza non ha comunque autorizzato. E la nera paura, la fobia incurabile degli antagonisti, stata relegata in una sede distaccata.
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