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Incendio a San Vittore: fumo nelle celle, 250 detenuti da trasferire

Foto:  Ansa 

Tommaso Manni
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Incendio nel carcere di San Vittore, a Milano. Un cortocircuito in un quadro elettrico ha sprigionato un principio di incendio e soprattutto moltissimo fumo, diradatosi solo dopo l'intervento dei vigili del fuoco. Al momento non è possibile ripristinare la fornitura di energia elettrica al terzo reparto del penitenziario con il rischio concreto che devono essere trasferiti in altre carceri molti detenuti, forse 250. Per fortuna non ci sono state conseguenze né per i ristretti né per gli operatori. "Se non stessimo parlando di un principio d'incendio, potremmo di certo dire che piove sul bagnato. A San Vittore in soli 484 posti disponibili, sino all'evento di oggi, sono stipati ben 1.109 detenuti, con un sovraffollamento del 229%", scrive la Uilpa Polizia Penitenziaria. "E non va molto meglio nelle restanti carceri della regione, dove verosimilmente verrebbero gli sfollati di San Vittore , qualora, com'è pressoché certo, se ne confermasse la necessità. In tutta la Lombardia, infatti, i reclusi sono 8.872, mentre i posti disponibili (compresi quelli divenuti inagibili di San Vittore) sono solo 5.638, con un sovraffollamento medio di oltre il 157%".

"Mentre si discute di nuovi posti detentivi e moduli prefabbricati, si trascura la manutenzione ordinaria e straordinaria, così gli istituti cadono letteralmente a pezzi, com'è accaduto qualche settimana fa anche a Rom, Regina Coeli, o prendono fuoco, com'è successo oggi a Milano San Vittore", commenta Gennarino De Fazio, Segretario generale della Uilpa. "Lo ripetiamo, come peraltro invocato da più parti, ivi comprese la prima e la seconda carica dello Stato, servono immediate misure deflattive della densità detentiva: i ristretti, in costante ascesa, sono 63.656 e i posti disponibili appena 46.213". Occorre, secondo il sindacato, potenziare gli organici della polizia penitenziaria, visto che "mancano almeno 20 mila agenti",  ammodernare le strutture e le infrastrutture, garantire l'assistenza sanitaria e avviare riforme di sistema.

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