Mafia, stangata al medico di Campobello: 15 anni per aver aiutato Messina Denaro
Il tribunale di Marsala, provincia di Trapani, ha condannato a 15 anni Alfonso Tumbarello, il medico che avrebbe curato il paziente Andrea Bonafede, classe 1963: secondo i giudici, che hanno accolto le tesi del pm della DDA di Palermo Gianluca De Leo, l’imputato avrebbe avuto piena consapevolezza della vera identità dell’uomo, che era Matteo Messina Denaro, all’epoca latitante. Tumbarello rispondeva di concorso in associazione mafiosa e falso aggravato: era stato arrestato circa un mese dopo la cattura del capomafia di Castelvetrano (Trapani), preso dai carabinieri del ROS dopo trent’anni di latitanza, all’esterno della clinica La Maddalena di Palermo, il 16 gennaio 2023.
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Malato di tumore, il boss della Mafia aveva avuto bisogno di cure e prescrizioni mediche rilasciate ad Andrea Bonafede, classe 1963, un geometra di Campobello di Mazara (Trapani), lo stesso paese di Tumbarello: l’uomo aveva prestato l’identità a Messina Denaro e per questo le cure assicurate al latitante erano state affidate al suo medico di famiglia. Bonafede era perfettamente sano ma l’imputato ha sostenuto di essere convinto che fosse malato, aggiungendo di averlo curato senza mai vederlo di persona. Tesi che l’accusa ha bollato come fasulle, visto che fra medico e (vero) paziente, cioè Messina Denaro, ci sarebbero stati vari colloqui in presenza.
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