Liliana Resinovich, la rivelazione sui sacchi neri e la testimonianza del ristoratore
Diversi mesi prima della scomparsa, Liliana Resinovich avrebbe richiesto due grandi sacchi neri – simili a quelli per i rifiuti solidi urbani – al titolare di una pizzeria di Trieste, che conosceva da tempo. Lo riporta Il Piccolo, spiegando che il ristoratore, Alfonso Buonocore, ha rivelato questo dettaglio durante un incontro avvenuto a casa di Sebastiano Visintin, marito di Liliana e unico indagato per omicidio.
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Secondo il giornale, Visintin avrebbe registrato la conversazione con il cellulare, consegnando poi l’audio alla Questura. Buonocore ha affermato di non aver parlato prima per un consiglio ricevuto all’epoca: «Mi dissero di farmi gli affari miei e stare fuori da questa storia».
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Il corpo di Liliana Resinovich era stato ritrovato nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, avvolto proprio in sacchi neri, un dettaglio che ora torna al centro dell’attenzione investigativa.
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