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Francesca Albanese, l'ex consulente della Casa Bianca: "Fondati sospetti dei legami con estremisti"

Foto: Foundation for Defense of Democracies

Giulia Sorrentino
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 «Francesca Albanese? Abbiamo infiniti sospetti sui suoi legami con radicali ed estremisti, persino con terroristi, ma per ora dobbiamo usare le prove disponibili abbinate alle autorità legali esistenti». A parlare è Richard Goldberg, colui che in prima persona si è occupato delle sanzioni nei confronti della relatrice speciale Onu, oggi senior advisor dell’FDD (Fondazione per la difesa delle democrazie) ed ex consulente per la sicurezza della Casa Bianca, che definisce Mohammad Hannou, sanzionato dal dipartimento del Tesoro Usa in quanto ritenuto uomo di Hamas «un finanziatore del terrorismo. È un personaggio davvero pericoloso».

Francesca Albanese ha detto che le sanzioni degli Stati Uniti d’America le hanno distrutto completamente la vita. È tutto vero quello che ha dichiarato?
«Le nostre sanzioni sono pensate per essere dolorose. È questo il loro scopo e il motivo per cui le utilizziamo. Riserviamo l’uso delle sanzioni a emergenze nazionali in cui la nostra sicurezza nazionale affronta un rischio reale, e Albanese è stata la punta di diamante nel condurre una guerra legale ed economica contro l’America coordinandosi con soggetti sanzionati e altri gruppi estremisti legati al terrorismo. Non esiteremo a imporre sanzioni a chiunque le fornisca supporto materiale in futuro».

Ora anche Berlino ha preso una posizione chiara contro di lei: il sindaco ha criticato l'università per averla ospitata al panel sul «genocidio» di Gaza. Cosa significa questo per il resto dell’Europa?
«Dovremmo applaudire Berlino per aver respinto Albanese sulla base del suo virulento antisemitismo e del sostegno ai terroristi, non solo perle sanzioni statunitensi. Ma penso che la questione delle sanzioni la seguirà ovunque viaggi, perché chiunque le paghi un compenso o le fornisca una serie di altri servizi diventa soggetto a sanzioni. E troveremo quelle persone che violano le nostre sanzioni e congeleremo anche i loro beni».

Albanese ora ha anche problemi è stata citata in giudizio presso la Corte Federale degli Stati Uniti... siamo sicuri che gli USA abbiano voluto sanzionarla solo peril motivo ufficiale? Oppure ci sono ulteriori sospetti su di lei?
«Abbiamo infiniti sospetti sui suoi legami con radicali ed estremisti, sì, persino con terroristi, ma per ora dobbiamo usare le prove disponibili e farle coincidere con quelle in possesso delle autorità legali. E prove esistenti ce ne sarebbero. Comunque, in questo caso, la sua violazione delle nostre sanzioni nei confronti della Corte Penale Internazionale era sufficiente».

Che cosa significa essere sanzionati?
«Essere sanzionati in questo modo significa non avere alcuna possibilità di accedere a beni sotto giurisdizione americana, conti bancari, immobili, carte di credito, ed essere banditi dall’ingresso negli Stati Uniti. Chiunque cerchi di soccorrerla finanziariamente diventa a sua volta un violatore delle nostre sanzioni, che a sua volta diventa molto isolata economicamente».

Un’altra persona sanzionata è Mohammad Hannoun, di cui ci stiamo occupando nella nostra inchiesta. Quanto è profondo il suo legame con Hamas? L’OFAC è stato molto chiara su di lui...
«Hannoun è un finanziatore del terrorismo. È un personaggio davvero pericoloso. Ha contribuito per anni a finanziare l’ala militare di Hamas. Ha sollecitato fondi per Hamas insieme a dirigenti di primo piano del movimento e ha inviato almeno 4 milioni di dollari a Hamas nell’arco di dieci anni. Se Albanese è coinvolta con lui, e troviamo prove concrete, potremmo certamente prendere in considerazione di designarla anche per sanzioni legate al terrorismo».

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