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Ciro Grillo a sorpresa in aula: "Ho studiato legge per questo processo". Le richieste di condanna

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Si è aperta poco dopo le 10.30, una nuova udienza del processo in corso al tribunale di Tempio Pausania per il presunto stupro di gruppo ai danni di una studentessa italo-norvegese, avvenuto nell'estate del 2019 in Costa Smeralda. Imputato Ciro Grillo, figlio del fondatore del movimento 5 Stelle Beppe Grillo, insieme agli amici genovesi Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Per la prima volta dall'inizio del procedimento, Grillo Jr ha deciso di comparire in aula. Accompagnato dai suoi avvocati, Enrico Grillo e Andrea Vernazza, ha reso dichiarazioni spontanee davanti alla corte, presieduta dal giudice Marco Contu.

 

"Nessuno di noi ha mai approfittato di qualcuno o qualcosa. Ho studiato giurisprudenza proprio per questo processo e sono praticante avvocato. Credo nella giustizia e vorrei continuare a crederci", ha detto l'imputato Grillo, prima della requisitoria del pm. In aula anche Lauria e Capitta. Finora solo Corsiglia, assistito dai legali Antonella Cuccureddu e Gennaro Velle, aveva affrontato un lungo esame dibattimentale, durato circa 12 ore.

Oggi è prevista la requisitoria del pubblico ministero Gregorio Capasso, che presenterà le richieste dell'accusa. Domani toccherà invece alle parti civili, rappresentate dall'avvocato Giulia Bongiorno, legale della presunta vittima, oggi 23enne. I fatti contestati risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, quando - secondo l'accusa - la giovane sarebbe stata violentata nella villetta di famiglia dei Grillo a Porto Cervo, dopo una serata nei locali della Costa Smeralda e un passaggio in discoteca al Billionaire. Gli imputati hanno sempre respinto le accuse, parlando di rapporti consenzienti.

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