Madonna di Trevignano, il sangue è della veggente: l'appello in TV '' Questa persona va fermata ''
Il mistero delle lacrime di sangue sulla statuetta della Madonna di Trevignano Romano e sul volto del quadro di Cristo si chiude con una svolta decisiva. Le analisi genetiche, affidate al professor Emiliano Giardina – esperto di fama internazionale già impegnato in casi di alto profilo come quello di Yara Gambirasio – hanno confermato che il sangue rinvenuto non ha nulla di soprannaturale: appartiene a Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, la veggente siciliana finita al centro di un’indagine per truffa aggravata.
A commentare il caso è intervenuto anche Don Patrizio Coppola, che a #Pomeriggio5 News ha dichiarato: «Non è con i miracoli che si dimostra la presenza di Dio. Se anche ci fosse stata una vera lacrimazione, questo non avrebbe aggiunto nulla alla verità del Vangelo. Ma qui ci troviamo davanti a una mistificazione, a una strumentalizzazione della fede semplice di tanti credenti. È un atto grave». Don Coppola ha poi sottolineato l’importanza del discernimento e della prudenza nella Chiesa: «La fede non ha bisogno di effetti speciali. Ha bisogno di verità» per poi concludere "Questa persona va fermata"
La super-perizia, composta da 135 pagine di dettagli scientifici, ha analizzato quattro diverse tracce ematiche: due sulle guance della statuina della Madonna, una sul volto e una sulla veste del quadro raffigurante Cristo. In tutti i campioni è stato rilevato esclusivamente il Dna della veggente. L’ipotesi difensiva di un Dna misto o della possibile presenza del marito Gianni Cardia è stata invece smentita categoricamente, anche attraverso l’esame del cromosoma Y.
A mettere la parola fine al giallo ha contribuito anche una tomografia computerizzata ad altissima risoluzione (128 strati) che ha escluso la presenza di qualunque meccanismo o dispositivo nascosto all’interno della statua o del quadro, in grado di far fuoriuscire liquidi o simulare un fenomeno miracoloso. Quindi nessun trucco o marchingegno, ma solo sangue umano.
Di fronte a queste evidenze, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Civitavecchia ha respinto la richiesta di proroga delle indagini, segnalando la solidità del quadro probatorio. La procura valuta ora di procedere con una possibile azione legale per truffa aggravata, mentre il caso ha suscitato un acceso dibattito tra chi aveva creduto ai presunti fenomeni soprannaturali e chi invocava un rigoroso intervento della giustizia.
Rimane il segnale forte che la scienza, con le sue metodologie rigorose, ha permesso di fare chiarezza su un episodio che aveva coinvolto centinaia di fedeli e che aveva acceso speranze, ma anche dubbi profondi sulla natura dei cosiddetti miracoli contemporanei.
Dai blog
Generazione AI: tra i giovani italiani ChatGPT sorpassa TikTok e Instagram
A Sanremo Conti scommette sui giovani: chi c'è nel cast
Lazio, due squilli nel deserto