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Papa Francesco, gli aggiornamenti giorno per giorno: attesi gli esiti della tac

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Al decimo piano del Policlinico Gemelli di Roma si naviga a vista. È lì che lo scorso 14 febbraio, dopo ripetuti episodi di respiro affaticato, Papa Francesco è stato ricoverato. La bronchite inizialmente diagnosticata si è tramutata poi in una polmonite bilaterale polimicrobica (causata, cioè, da combinazioni di virus, batteri, funghi e parassiti). Stando all'ultimo bollettino diramato dalla sala stampa della Santa Sede, il Santo Padre "sta continuando le terapie ed è di umore buono" ma le condizioni della sua salute restano critiche. A un quadro già preoccupante per la necessità dell'ossigenazione ad alti flussi, si è sommato ieri un principio di "insufficienza renale" e l'ipotesi, quindi, che l'infezione si estenda. Ma come è arrivato Jorge Mario Bergoglio alla prognosi riservata e alla decisione di ricoverarsi presso il Nosocomio della Capitale? Ecco i passaggi cruciali dall'ultima apparizione del Pontefice a oggi. 

Domenica 9 Febbraio: omelia interrotta

"E adesso mi scuso un po’ e chiedo al maestro di continuare la lettura per difficoltà di respiro". È la frase con cui Papa Francesco, applaudito dalle decine di militari presenti in Piazza San Pietro alla messa per il Giubileo delle Forze armate, ha interrotto la lettura dell’omelia di domenica 9 Febbraio e ha passato il testo all’arcivescovo Diego Ravelli, maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie. Sofferente per una bronchite, il Pontefice ha così lasciato intuire di non avere le forze sufficienti per portare a termine i suoi impegni. 

Venerdì 14 Febbraio: il ricovero per accertamenti diagnostici

Al termine delle udienze di venerdì 14 Febbraio, il Pontefice ha raggiunto la struttura ospedaliera del policlinico Gemelli, dove è stato ricoverato per curare la bronchite e fare degli accertamenti diagnostici. "Il Santo Padre a seguito dell'acuirsi della bronchite di questi giorni ha effettuato gli accertamenti specialistici ed ha iniziato la terapia farmacologica ospedaliera”, ha reso noto in serata la sala stampa della Santa Sede. “I primi esami effettuati dimostrano una infezione delle vie respiratorie. Le condizioni cliniche sono discrete; presenta lieve alterazione febbrile”, è stato fatto sapere. 

Sabato 15 Febbraio: infezione alle vie respiratorie e riposo assoluto

Comunicando che Papa Francesco ha "riposato tutta la notte" e non "ha presentato episodi febbrili", la sala stampa della Santa Sede ha fatto sapere che gli accertamenti eseguiti nel corso della giornata hanno "confermato l'infezione delle vie respiratorie". Motivo, questo, per cui "la terapia è stata leggermente modificata in base agli ulteriori riscontri microbiologici". Bergoglio ha alternato il riposo alla preghiera e alla lettura, ma lo staff medico ha prescritto "riposo assoluto". 

Domenica 16 Febbraio: niente Angelus

A causa dello stop imposto dai medici, il Santo Padre non ha guidato la preghiera dell'Angelus. Nonostante ciò, Bergoglio ha inviato il testo della preghiera per la relativa pubblicazione. Il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, è intervenuto rilasciando alcune dichiarazioni a braccio alle agenzie e ai colleghi giornalisti presenti: “Il Papa ha dormito bene, una bella notte di sonno, ha fatto colazione e ha letto i quotidiani come fa abitualmente. Solita routine ospedaliera, ma con l’imposizione medica del più assoluto riposo". 

Lunedì 17 Febbraio: quadro "complesso" e "infezione polimicrobica"

Il quadro del paziente Jorge Mario Bergoglio è definito "complesso". Papa Francesco è affetto da una "infezione polimicrobica delle vie respiratorie che ha determinato una ulteriore modifica della terapia", ha spiegato la sala stampa del Vaticano, spiegando che il Pontefice necessita di "una degenza ospedaliera adeguata".

Martedì 18 Febbraio: tac al torace e diagnosi di una "polmonite bilaterale"

Per la prima volta viene diramato il bollettino serale, il secondo della giornata. Nella nota antimeridiana, è stato anticipato che gli esami microbiologici a cui è stato sottoposto hanno dimostrato "un'infezione polimicrobica delle vie respiratorie" e reso necessario un cambio di terapia. La Sala Stampa ha fatto sapere che, “a motivo delle condizioni di salute del Papa, per la celebrazione della Messa in occasione del Giubileo dei Diaconi, in programma per domenica 23 febbraio, alle ore 9, nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha delegato monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione, Sezione per le Questioni Fondamentali dell'Evangelizzazione nel Mondo”. Nella comunicazione della sera, invece, si intuisce il primo peggioramento. Gli esami di laboratorio, la radiografia del torace e le condizioni cliniche del Santo Padre "continuano a presentare un quadro complesso. L’infezione polimicrobica, insorta su un quadro di bronchiectasie e bronchite asmatiforme, e che ha richiesto l’utilizzo di terapia cortisonica antibiotica, rende il trattamento terapeutico più complesso. La tac torace di controllo alla quale il Santo Padre è stato sottoposto, prescritta dall’équipe sanitaria vaticana e da quella medica ha dimostrato l’insorgenza di una polmonite bilaterale che ha richiesto un’ulteriore terapia farmacologica". 

Mercoledì 19 Febbraio: "lieve miglioramento" e visita della premier Giorgia Meloni

Le condizioni cliniche del Santo Padre sono "stazionarie". Gli esami del sangue, valutati dallo staff medico, "dimostrano un lieve miglioramento, in particolare degli indici infiammatori", si apprende dall'ultimo bollettino diffuso. Jorge Mario Bergoglio "si è dedicato alle attività lavorative con i suoi più stretti collaboratori. Prima di pranzo ha ricevuto l’Eucarestia. Nel pomeriggio ha ricevuto in visita il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con la quale si è trattenuto in forma privata per 20 minuti". "Sono molto contenta di averlo trovato vigile e reattivo - ha commentato la presidente del Consiglio - Abbiamo scherzato come sempre. Non ha perso il suo proverbiale senso dell'umorismo". 

Giovedì 20 Febbraio: situazione delicata ma bollettino rassicurante 

Il bollettino sulle condizioni di salute di Papa Francesco, pur nella delicatezza della situazione, è rassicurante. "Le condizioni cliniche del Santo Padre sono in lieve miglioramento. È apiretico ed i parametri emodinamici continuano ad essere stabili. Questa mattina ha ricevuto l’Eucaristia e successivamente si è dedicato alle attività lavorative", fanno sapere dalla sala stampa della Santa Sede. 

Venerdì 21 Febbraio: il Papa "non è fuori pericolo", i medici aprono a ogni possibilità

Papa Francesco, pur mantenendo il suo buonumore e trascorrendo del tempo in poltrona, "non è fuori pericolo". Lo ha detto il professore Sergio Alfieri in un briefing al Gemelli. La degenza "sarà lunga il tempo necessario a farlo tornare a Casa Santa Marta in sicurezza", ha avvisato. "Ha il respiro spontaneo. Ogni tanto si aiuta con i naselli, quando gli manca un po' il respiro", ha continuato Alfieri, sottolinenanco che "la parte addominale è a posto, il cuore è forte. Diciamo che il Papa è fragile ma allo stesso tempo ha una stoffa forte". 

Sabato 22 Febbraio: condizioni "critiche", crisi respiratoria, anemia e trasfusione

Le condizioni di salute di Papa Francesco vengono definite "critiche" e il quadro clinico peggiora. "Questa mattina Papa Francesco ha presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l’applicazione di ossigeno ad alti flussi. Gli esami del sangue odierni hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata a un’anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo Padre continua a essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se più sofferente rispetto a ieri. Al momento la prognosi è riservata", comunica la Santa Sede. Mondo in ansia.

Domenica 23 Febbraio: ossigeno ad alti flussi e inizio di "insufficienza renale"

La crisi emergenziale che ha allarmato il mondo intero è rientrata solo in parte. Il Pontefice ha assunto ossigeno ad alti flussi attraverso i naselli e non è, dunque, fuori pericolo. Tuttavia, il Pontefice non è stato intubato e non sono state necessarie ulteriori trasfusioni. La sera i medici parlano di una "lieve insufficienza renale". 

Lunedì 24 Febbraio: le terapie proseguono, Pontefice di "umore buono"

Il Papa "sta continuando le terapie ed è di umore buono". Lo fanno sapere fonti vaticane aggiornando sulle condizioni del Pontefice ricoverato al Gemelli, aggiungendo che Bergoglio "non ha dolori", che nell’ambito della routine quotidiana si può alzare e che "si nutre normalmente". Gli esperti parlano del rischio sepsi e dell'ipotesi, cioè, secondo cui l'infezione potrebbe espandersi. Nel secondo bollettino, quello serale, viene sottolineato che "in considerazione della complessità del quadro clinico" la prognosi resta riservata ma "le condizioni cliniche del Santo Padre nella loro criticità dimostrano un lieve miglioramento". 

Martedì 25 Febbraio: il Papa fa un Santo e un Beato

Francesco "ha riposato bene tutta la notte", si legge nel bollettino del mattino in cui si sottolinea che il Pontefice lunedì ha incontrato Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, e monsignor Edgar Pena Parra, sostituto per gli Affari Generali. Nell'udienza è stata autorizzata la beatificazione di Salvo D'Aquisto e la canonizzazione di Bortolo Longo. Segno che il Papa è lucido e continua a svolgere la sua funzione. 

Mercoledì 26 Febbraio: le terapie proseguono, attesa per i risultati della tac

Le condizioni di salute di Papa Francesco, seppur "critiche", sono stazionarie. Secondo il bollettino, il Pontefice sta proseguendo le terapie mediche "con le stesse modalità dei giorni scorsi", incluso l'uso dell'ossigeno ad alti flussi. Bergoglio, però, può alzarsi e fa anche uso della poltrona della sua stanza al decimo piano del Policlinico Gemelli di Roma. Lo riferiscono fonti vaticane. Cresce intanto l'attesa per i risultati della tac al polmone (la terza dall’inizio del ricovero), effettuata ieri e della quale si presume possa arrivare l'esito in giornata.

 

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