Willy Monteiro, la sentenza dell'appello bis attesa per il 14 marzo. La rabbia della madre
Arriverà il prossimo 14 marzo la sentenza nel processo d’appello bis sull’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso durante un pestaggio a Colleferro la sera del 6 settembre 2020. La procura generale della Corte di Appello di Roma nelle scorse udienze aveva chiesto la condanna all’ergastolo, senza il riconoscimento delle attenuanti generiche, per Gabriele e Marco Bianchi. Di parere opposto le difese che oggi hanno preso la parola in aula.
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Al processo a cui si è arrivati dopo che la Cassazione aveva riconosciuto per tutti la responsabilità penale per omicidio volontario e aveva disposto il nuovo giudizio limitatamente alle attenuanti generiche, che erano state riconosciute ai fratelli Bianchi nel primo processo di Appello, facendo scendere la condanna per i due dall’ergastolo a 24 anni. Sono già definitive invece le condanne per gli altri due imputati, 23 anni per Francesco Belleggia e 21 anni per Mario Pincarelli.
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Al termine dell’udienza la mamma di Willy si è detta «delusa perché vedo che ancora non c’è un pentimento. Dopo quattro anni di carcere mi aspettavo un pentimento». «La morte di Willy è un evento indecente sia nelle modalità in cui è avvenuta sia per i motivi» aveva detto il pg nella sua requisitoria. Un pestaggio «brutale durato cinquanta secondi» nel quale i due fratelli Bianchi hanno avuto «un ruolo preponderante con Gabriele, esperto di Mma, che dà il via con un violento calcio al petto di Monteiro seguito subito da Marco Bianchi». I due fratelli, secondo il rappresentante dell’accusa, non hanno avuto alcun tipo di «revisione critica» in merito a quanto hanno compiuto. Non resta che attendere la sentenza tra poco più di un mese.
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