
Rai e i vincoli sulle trasmissioni, l'Usigrai attacca ma due membri del Cdr si dissociano

La Rai resta senza Presidente e in Vigilanza permane lo stallo dovuto alla contrapposizione fra maggioranza e opposizioni. E tuttavia, a Viale Mazzini si è verificato uno sviluppo interessante. In una circolare diffusa venerdì scorso dall’ad Giampaolo Rossi, sono stati introdotti due vincoli relativi alla realizzazione dei programmi Tv. Il primo: «Tutti i programmi devono essere assegnati a una "struttura editoriale" formalmente istituita nell’ambito di una Direzione di Genere e avente un "responsabile di struttura"»; il secondo: «La gestione editoriale di ogni programma è di competenza del responsabile della struttura editoriale (e quindi non affidabile al conduttore o a responsabile Pem, né esercitabile in prima persona dal Direttore di Genere)». Il secondo vincolo pare scritto pensando a Report, il cui conduttore Sigfrido Ranucci è anche vicedirettore nell’ambito della Direzione approfondimento.
L’USIGrai, storico sindacato di Sinistra, ha firmato assieme ai Cdr di Approfondimento e Day Time una nota fortemente critica, secondo cui la succitata circolare risulta «scritta in termini ambigui e approssimativi». Aggiungendo: «Non si capisce cosa siano queste nuove strutture, chi siano questi responsabili editoriali, in base a quali requisiti e competenze vengano scelti. A cosa servono e perché ora? Per controllare come richiesto da politici o - peggio, tv concorrenti - i pochi programmi che ancora fanno informazione?» Per l’USIGRai si tratta di «un attacco alla professione giornalistica; un modo ulteriore per mettere sotto stretto controllo l'informazione del servizio pubblico. A questo probabilmente servirà la "struttura editoriale" che l’ad Rossi vuole istituire all'interno di ogni Genere. Siamo alla vigilia di nuove nomine? La domanda è: suggerite da chi? Chi governa e come in una Rai lasciata senza presidente e con tre testate da mesi dirette ad Interim?»
Dal suddetto comunicato si sono però dissociati due membri del Cdr di Approfondimento e Day Time. «La correttezza e la completezza imporrebbero di specificare quando una nota viene approvata a maggioranza. Ma evidentemente è chiedere troppo» hanno dichiarato Gian Vito Cafaro e Stefano Buttafuoco, membri dei due rispettivi Cdr. «L’allarmismo, il disfattismo, il vittimismo, che in molti casi arriva abbondantemente a superare il ridicolo, non fanno parte della nostra azione sindacale».
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