
Cecilia Sala e la "diplomazia degli ostaggi": così l'Iran usa gli occidentali per liberare terroristi

Decine di cittadini europei o con doppio passaporto arrestati senza accuse o con imputazioni fumose, usati come merce di scambio da parte dell'IUran con l'Occidente. Molti osservatori mettono in relazione l'arresto della giornalista italiana Cecilia Sala a Teheren con quello di poco precedente avvenuto a Milano di Mohammad Abedini, imprenditore iraniano-svizzero di 38 anni, fermato con gravi accuse su richiesta delle autorità statunitensi. Poche settimane fa uno studio dell'Istituto francese per le relazioni internazionali (Ifri), a firma dello studioso Clement Therme, aveva fatto il punto sulla "Diplomazia degli ostaggi" della Repubblica islamica. Il caso degli europei detenuti in Iran è costante nel tempo. "La cosiddetta diplomazia degli ostaggi della Repubblica islamica dell'Iran si riferisce a una strategia politica e diplomatica in cui Teheran usa la detenzione di cittadini occidentali, cittadini con doppia cittadinanza o cittadini iraniani residenti in Europa, Australia o Stati Uniti come leva nelle negoziazioni diplomatiche", viene spiegato nel paper. "Questa pratica mira a esercitare pressione per ottenere concessioni politiche, economiche o diplomatiche come parte della strategia di risposta asimmetrica di Teheran. La diplomazia degli ostaggi rimane uno strumento controverso ma efficace dal punto di vista della Repubblica islamica dell'Iran, dato il suo contesto di sanzioni economiche e isolamento diplomatico".
Negli ultimi anni "gli sforzi europei per scoraggiare questa pratica, come le sanzioni mirate contro i funzionari iraniani coinvolti, non sono riusciti a ottenere progressi significativi dagli anni 2000. Questo fenomeno evidenzia le tensioni tra le rivendicazioni di sovranità nazionale di Teheran e le norme internazionali sui diritti umani e la diplomazia". Lo studioso esperto di Iran afferma che questa pratica "esacerba le tensioni tra l'Iran e i paesi coinvolti, complicando i negoziati" tra Iran e Occidente.
Ma quanti sono gli occidentali detenuti in Iran? "Gli Stati europei e i loro cittadini sono stati più frequentemente presi di mira dagli apparati di sicurezza iraniani nel periodo 2018-2021. Il numero esatto di cittadini stranieri e doppi cittadini detenuti nelle carceri iraniane, principalmente con l'accusa di spionaggio, è difficile da determinare con precisione e le stime variano molto", si legge nello studio. Le varie Ong "stimano che il numero sia compreso tra 22 e 30 persone, tra cui dieci arresti solo nel 2023". Nel dettaglio, a maggio 2023 "34 o 35 ostaggi europei, compresi quelli con doppia nazionalità, erano detenuti in Iran, tra cui quattro di nazionalità francese. I rilasci in cambio di Assadollah Assadi", diplomatico iraniano condannato in Belgio per terrorismo, nel giugno 2023 "avrebbero ridotto il numero di questi detenuti a 22, secondo le autorità belghe". Si stima che al novembre 2024 siano una decina i cittadini occidentali imprigionati in Iran e diverse decine quelli con doppia nazionalità.
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