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Iran attacca Israele, quali scenari. Crosetto e Tajani sul rischio escalation

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 L'attacco dell'Iran a Israele preventivato dalle agenzie di Intelligence è partito nella sera di sabato 13 aprile. È l'annunciata riposta al raid israeliano all'ambasciata iraniana a Damasco.  Il lancio di droni e missili è partito da una zona di confine con l’Iraq e in particolare con la provincia sunnita irachena di Diyala. Lo riferisce l’emittente televisiva «al Arabiya». L’Iran ha lanciato anche missili da crociera contro Israele oltre a diverse ondate di droni. Lo riferisce il sito di Haaretz.  Attacco confermato dai Corpi delle guardie rivoluzionarie dell’Iran. La comunicazione è giunta attraverso una nota, citata anche dall’emittente in lingua inglese Press Tv. Secondo quanto reso noto, l’offensiva mira a colpire obiettivi specifici in Israele con decine di droni e missili. Nel bombardamento del primo aprile erano stati uccisi anche due comandanti dei Corpi delle guardie della rivoluzione dell’Iran, il generale Mohammad Reza Zahedi e il suo vice Mohammad Hadi Hajriahimi. Sii parla di centinaia di droni lanciati in tre ondate. 

 

«È una reazione che ci aspettavamo tutti. I droni ci metteranno 9 ore ad arrivare, bisogna vedere se saranno utilizzati missili, potrebbero concentrarsi tutti nello stesso momento in modo da mettere in difficoltà le difese israeliane", ha detto al Tg2 il ministro della Difesa Guido Crosetto. "La reazione di Israele dipenderà dal danno che darà quest’attacco, ci auguriamo tutti che non sia un attacco con danni che obblighino Israele a una reazione più forte, che non ci sia un’escalation. Stiamo monitorando costantemente la situazione", ha detto l'esponente del governo aggiungendo che i soldati italiani in missione in Libano "sono stati avvisati e messi in condizioni di sicurezza". "Sarei ancora cauto nel prevedere scenari catastrofici", ha detto ancora il ministro della Difesa. 

"Ci auguriamo che sia una reazione, quella iraniana all’attacco di Israele al consolato di Damasco, che si fermi all’attacco di questa sera", ha dichiarato al Tg1 il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Noi cerchiamo sempre una de-escalation, ieri ho parlato quasi un’ora con ministro Esteri dell’Iran, ho chiesto prudenza per evitare un allargamento del conflitto, mi ha fatto capire che l’attacco ci sarebbe stato comunque stato. Il ruolo dell’Italia, che guida il G7, è quello di invitare tutti alla prudenza per evitare l’esplosione di una crisi che nessuno vuole che ci sia", ha aggiunto. "Ci auguriamo che la reazione iraniana all’attacco di Israele al consolato di Damasco sia una reazione che si fermi all’attacco di questa sera", ha commentato Tajani. 

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