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Ubriaca alla guida ha ucciso due carabinieri ma è già tornata a casa

Angela Bruni
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È stata dimessa dall’ospedale Nancy Liliano, la 31enne indagata per la morte dei due carabinieri Francesco Pastore, 25 anni, e Francesco Ferraro, 27 anni, uccisi nell’incidente avvenuto a Campagna (Salerno) nella notte tra sabato e domenica scorsi. Ed è tornata subito in libertà dopo essere stata ricoverata nell’ospedale San Francesco d’Assisi di Oliveto Citra per le ferite riportate nell’incidente. La donna era alla guida del suv che ha travolto l’auto a bordo della quale viaggiavano tre carabinieri, i due deceduti e un terzo che ha riportato ferie meno gravi. Nell’incidente è rimasto ferito anche un 75enne che era a bordo di una terza auto coinvolta.

Liliano, assistita dall’avvocato Antonio Boffa, è indagata dalla procura di Salerno per omicidio stradale e lesioni colpose. È risultata positiva all’alcol e non negativa alla cocaina e si attendono i risultati del test tossicologico di secondo livello. La 31enne probabilmente sarà l'unica indagata nell'inchiesta poiché sono state già escluse responsabilità del maresciallo che era alla guida al momento dell'impatto. La donna è quindi tornata nella sua abitazione nel centro storico di Campagna, dove abita insieme alla madre. Secondo quanto riferito dal suo difensore, che ha parlato con la 31enne appena dimessa dall’ospedale, Liliano è «addolorata per quanto accaduto, essendo di fronte a una tragedia che sta determinando profonda sofferenza nelle famiglie dei carabinieri deceduti e in lei stessa».

La magistratura non ha ancora interrogato la donna. Il publbico ministero Elena Cosentino è anche in attesa dei risultati di alcuni accertamenti tecnici disposti sul Range Rover che guidava l’indagata e che dovranno ricostruire l'esatta dinamica dell’incidente stradale. «La loro morte è un assassino. La loro morte è un crimine. Perché fare uso di sostanze stupefacenti significa armarsi», aveva detto Franco Moscone, il vescovo di Manfredonia, nel Foggiano, durante l’omelia dei funerali di Francesco Pastore, il maresciallo dei carabinieri morto nell’incidente stradale. E ancora: «Cristo si è fermato ad Eboli. Questo non è solo il titolo di un libro o di un film. È vero Cristo si è fermato ad Eboli sulla statale dove è avvenuto l’incidente stradale e si è fermato nei corpi dei due Francesco. E si è fermato a Manfredonia, nelle nostre città rimaste attonite, ammutolite per quanto accaduto. Cristo si è fermato nell’Arma dei carabinieri e nell’animo di tutti loro per l’ennesima perdita di loro uomini al servizio della collettività e dello Stato».

«Ci sono momenti in cui le parole non bastano ad esprimere il dolore e la sofferenza. La nostra città è avvolta in un manto di profonda tristezza e incredulità. Una tragedia ha portato via, nel cuore della notte, due giovani carabinieri del Comando di Campagna, il maresciallo Francesco Pastore e il carabiniere Francesco Ferraro», aveva detto il sindaco di Campagna Biagio Luongo. E ancora: «Una vita spesa al servizio dello Stato a colmare quella sottile linea che separa la civiltà e la legalità dalla barbarie e dalla prepotenza. Scelte coraggiose di uomini e donne di valore che proteggono e difendono quotidianamente le nostre vite con immensi sacrifici e una granitica dedizione».

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