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O.J. Simpson, l'inseguimento in diretta tv e la scena madre dei guanti: il processo del secolo (video)

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Non si sa se fosse più famoso come quarteback, come attore di tante commedie americane o per quell’incredibile inseguimento in auto da parte della Polizia nel 1994, apice mediatico di un processo che ebbe del clamoroso, negli Stati Uniti e non solo. Quello che sappiamo è che oggi, all’età di 76 anni, Orenthal James Simpson, più noto come OJ, non c’è più: «Ha perso la sua battaglia contro il cancro - ha annunciato la famiglia su X - Era circondato dai suoi figli e nipoti». OJ Simpson è stato una figura che ha incarnato molte sfaccettature e controversie, non solo come atleta ma anche e soprattutto come personaggio pubblico. Il suo nome è diventato sinonimo di un caso giudiziario sensazionale che ha scosso gli Stati Uniti negli anni ’90, ma tutta la sua carriera e la sua vita sono state molto complesse. Nato il 9 luglio 1947 a San Francisco, California, OJ Simpson è cresciuto in un quartiere periferico di San Francisco, si rivelò atleta eccezionale sin da giovane, eccellendo nel football durante gli anni scolastici. Selezionato come primo assoluto nel draft della NFL nel 1969 dai Buffalo Bills, la sua carriera nella NFL è stata straordinaria: conosciuto per la sua velocità e agilità, Simpson è diventato uno dei migliori running back della lega, vincendo numerosi premi e stabilendo diversi record. Nel 1973 è stato il primo giocatore della storia della NFL a correre oltre 2mila yard in una singola stagione, un traguardo che ha contribuito a consolidare la sua leggenda nel mondo dello sport.

 

Oltre alla sua carriera nel football, Simpson è apparso anche in diversi film e programmi televisivi, da L’inferno di cristallo alla trilogia comica-demenziale di Una pallottola spuntata, guadagnandosi una certa fama anche al di fuori dello sport: Tuttavia, è il suo coinvolgimento in un caso di omicidio nel 1994, il «processo del secolo», che lo ha portato sotto i riflettori del mondo intero. Il 12 giugno 1994, la ex moglie di Simpson, Nicole Brown Simpson, e il suo amico Ronald Goldman furono trovati assassinati fuori dalla casa di Nicole a Los Angeles. Quella che si innescò fu una delle indagini più mediatiche e complesse della storia criminale degli Stati Uniti. Simpson divenne rapidamente il principale sospettato dell’omicidio, e quello che sarebbe diventato noto come il «Processo del secolo» ebbe inizio. Il processo penale contro Simpson iniziò nel gennaio 1995 e catturò l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo.

 

L’avvocato difensore di Simpson, Johnnie Cochran, divenne famoso per la sua dichiarazione «If they don’t fit, you must acquit» (Se non calza, devi assolvere), riferendosi al guanto sanguinante trovato sulla scena del crimine e su uno dei guanti trovati a casa di Simpson. Questo argomento, insieme ad altri fattori, portò alla sua assoluzione nel processo penale. Nonostante sia stato assolto penalmente, Simpson è stato successivamente giudicato responsabile per l’omicidio dei due in un processo civile nel 1997. Questa decisione ha portato a una serie di controversie e dibattiti sulla giustizia nel sistema legale americano. Da allora, la vita di Simpson è stata segnata da vari alti e bassi, tra cui problemi legali aggiuntivi che hanno portato alla sua condanna per rapina a mano armata e sequestro nel 2008, per cui ha scontato nove anni di prigione prima di essere rilasciato nel 2017. OJ Simpson è rimasto, fino a oggi, una figura polarizzante nella cultura americana: la sua carriera sportiva leggendaria è stata offuscata da accuse e controversie che hanno suscitato discussioni su razza, celebrità, privilegio e sistema giudiziario. Il suo caso continua a essere studiato e discusso nei contesti legali e mediatici come un esempio complesso di come la fama e la ricchezza possono influenzare il processo legale e la percezione pubblica della giustizia.

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