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Christian Raimo, la sparata sui "neonazisti da picchiare" finisce in Parlamento

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Le dichiarazioni di Christian Raimo sui "neonazisti da picchiare" finiscono in Parlamento. Il vicecapogruppo vicario di Fratelli d'Italia al Senato, Raffaele Speranzon, ha presentato un’interrogazione al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara "per chiedere lumi in merito al comportamento" dello scrittore, insegnante di storia e filosofia in istituti scolastici pubblici ed ex assessore alla Cultura del III Municipio del Comune di Roma Capitale. "Ospite del programma di La7 ’L’aria che tira' condotto da David Parenzo, parlando del caso di Ilaria Salis, ha dichiarato ’cosa bisogna fare con i neonazisti? Per me bisogna picchiarli'. Difendendo convintamente e senza alcun rimorso la sua dichiarazione, ha spiegato come lui insegni ai suoi studenti a picchiare fascisti e neonazisti, incitando, in tal modo, alla violenza nel nome dell’antifascismo e dell’antinazismo militante. Ha inoltre dichiarato che la democrazia si fonda su una ’violenza giusta'", riassume Speranzon.

 

Raimo, riprende, l'esponente di FdI, "non è nuovo ad affermazioni del genere: nel 2020, quando ricopriva l’incarico di assessore alla Cultura del III Municipio della Capitale, tramite il suo account Twitter attaccò la memoria di Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù, barbaramente assassinato nel 1975 da militanti comunisti di Avanguardia Operaia a colpi di chiave inglese. Raimo definì Ramelli ’icona del peggiore neofascismo', dimostrando di non avere alcun rispetto e umano cordoglio per un ragazzo innocente vittima dell’odio politico. Nel 2004 firmò l’appello per la liberazione del terrorista pluriomicida Cesare Battisti, all’epoca in arresto in Francia dopo aver beneficiato per molti anni della protezione concessa dalla c.d. Dottrina Mitterrand; nel 2019, quando Battisti fu finalmente estradato in Italia dalla Bolivia, Raimo continuò a chiederne la liberazione, dicendosi anche favorevole all’abolizione dell’ergastolo e delle galere. Faccio notare che, in quanto docente, Raimo svolge un ruolo educativo molto importante e delicato come insegnante nella scuola pubblica, e per questo le sue affermazioni risultano particolarmente gravi e pericolose".

 

Insomma, conclude Speranzon, "È lecito domandarsi se le esortazioni televisive alla violenza contro i neonazisti corrispondano davvero agli insegnamenti che rivolge in classe agli studenti, magari spingendoli a compiere atti di violenza, di intolleranza o di esclusione verso altri studenti additati come ’fascisti' o ’neonazisti'. Viste le dichiarazioni totalmente prive di umanità e rispetto pronunciate da Raimo su Sergio Ramelli, ucciso da studente proprio con l’accusa di essere fascista, la cosa certamente non stupirebbe. Credo che, pur nel rispetto dell’autonomia scolastica, il ministro Valditara debba assumere provvedimenti nei confronti di Raimo, vista anche la funzione educativa che svolge in quanto docente", conclude.

 

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