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Alessia Pifferi, spuntano le parole choc sulla figlia: "La mia mente si era spenta"

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"Non essendo dimostrabile né una disabilità intellettiva, né un disturbo psichiatrico maggiore né un grave disturbo di personalità, è possibile affermare che Alessia Pifferi al momento dei fatti per i quali è imputata era capace di intendere e di volere". Sono queste le conclusioni della perizia psichiatrica che riguarda la donna a processo a Milano per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di solo 18 mesi. In uno dei colloqui con lo psichiatria forense Elvezio Pirfo, la 38eenne ha detto: "Era come se la mia mente si annullava dal ruolo di mamma quando invece io ero una mamma protettiva che stava sempre con sua figlia, tant’è che mia figlia veniva anche in bagno con me".

 

 

In un altro passaggio contenuto nella relazione depositata nel processo, Alessia Pifferi ripercorre i processi mentali avuti quando ha abbandonato la bambina: "Succede che anziché tornare a casa l’indomani i giorni si prolungano. Perché la mia mente si era come, aveva come dimenticato il ruolo di essere mamma, si era come spenta verso la bambina". Sul risultato della perizia psichiatrica si è espressa anche il legale della donna, Alessia Pontenani, che a Fanpage.it ha dichiarato: "Questo processo è viziato: il perito ha scritto di non essere stato influenzato dal clima mediatico, ma per me è evidente che volesse dire il contrario, visto che il pubblico ministero mi ha indagato a perizia ancora in corso".

 

 

"I miei consulenti hanno sempre detto che la mia assistita è totalmente incapace di intendere e di volere - ha aggiunto -. Adesso diventano tutti professionisti dello stesso livello? Parliamoci chiaro…uno non può dire bianco e uno nero. Tra il bianco e il nero ci sono sfumature. Non è possibile. In teoria gli atti non si commentano: non doveva essere pubblico fino al 4 marzo, giorno della prossima udienza", "ora la Corte non prenderà per buona la perizia dei miei professionisti, ma quella appena fatta: è ergastolo, è finita. Questo processo è stato compromesso quando si è indagato su di me e sulle psicologhe. A quel punto tutti si sono spaventati: è inutile che ci prendiamo in giro, siamo in Italia e funziona così".

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