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Giorgia Meloni guida il G7 in Ucraina: "Si decide il futuro del mondo"

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Al termine della prima riunione del G7 a guida italiana le democrazie più potenti della Terra hanno riaffermato il loro "incrollabile sostegno all'Ucraina" nella sua guerra contro la Russia e promesso di "aumentare il costo" del conflitto per Mosca, anche contrastando "tutti i tentativi di eludere" le sanzioni e continuando a imporre misure di ritorsione contro coloro, società e individui di Paesi terzi, che "aiutano la Russia ad acquisire armi o input chiave per le armi". Il vertice si è svolto in videoconferenza ma con la premier, Giorgia Meloni, che ha deciso di presiederlo da Kiev nel secondo anniversario della guerra. Al suo fianco il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ha ringraziato Roma per il sostegno, augurandole una "presidenza produttiva". "Contiamo su di voi", ha scandito Zelensky, padrone di casa e al contempo ospite del vertice, ai leader del G7. "Sapete molto bene di cosa abbiamo bisogno", ha sottolineato, "per proteggere i nostri cieli e rafforzare le nostre truppe a terra, così come tutto il supporto di cui abbiamo bisogno per continuare ad avere successo in mare". Meloni, nel suo intervento, ha ricordato che "in Ucraina si decide se il futuro del mondo si baserà sulla forza del diritto sancito dalla Carta delle Nazioni Unite o sul caos" e ha definito "propaganda" le affermazioni di Mosca su una possibile vittoria militare. "Caro Volodymyr", ha detto Meloni rivolgendosi a Zelensky, "sappi che l'Ucraina può contare su tutte le nazioni del G7 e sull'Unione Europea. Non ci siamo mai tirati indietro e non intendiamo farlo adesso".

 

Poco dopo il suo arrivo nella capitale ucraina, partecipando alla cerimonia di consegna di onorificenze ai difensori dell'aeroporto di Hostomel di Kiev, Meloni ha osservato che "questa terra è un pezzo della nostra casa e faremo la nostra parte per difenderla". Zelensky si è detto certo della vittoria, parlando di quel giorno come "il più bello della nostra vita". L'anniversario dell'invasione è stato commemorato a Kiev anche dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dal premier belga, Alexandre De Croo, e da quello canadese, Justin Trudeau. Con il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, Von der leyen ha parlato dei "i prossimi passi dello strumento da 50 miliardi di euro per l'Ucraina. Il primo pagamento di 4,5 miliardi di euro avverrà a marzo". "Noi continuiamo a mantenere alta la pressione su Putin e sul suo regime e parallelamente continuiamo a lanciare cause penali contro chi bypassa le sanzioni", ha assicurato Von der Leyen in conferenza stampa. "Un'Europa unita non cadrà in mano ai ricatti della Russia", ha scandito, invece, Zelensky, che ha sottolineato i progressi nel percorso di adesione di Kiev all'Ue. "Nessuno deve più firmare alcun accordo dietro le quinte con Putin - ha redarguito il leader di Kiev perché sicuramente lui userà tutti i profitti per la guerra". Prima della riunione del G7, Zelensky ha annunciato la sottoscrizione, con Meloni, dell'annunciato accordo bilaterale di cooperazione in materia di sicurezza tra Ucraina e Italia.

 

Il vertice virtuale si è svolto senza la partecipazione di Emmanuel Macron, sostituito dal ministro francese degli Esteri, Stéphane Séjourné, mentre Joe Biden era regolarmente collegato. I grandi della terra hanno affrontato il tema legato alla morte di Alexei Navalny, esortando Mosca a fare chiarezza "sulle circostanze della morte", nel giorno in cui il corpo dell'oppositore è stato finalmente riconsegnato alla madre dalle autorità russe. Sul campo, intanto, la guerra prosegue e Kiev ha attaccato l'acciaieria appartenente alla compagnia russa Novolipetsk. Si tratta di uno degli stabilimenti metallurgici più grandi in Russia, che lavora per l'esercito di Mosca.

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