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Eredità Agnelli, l'indagine si complica e resta un'ultima speranza dopo gli interrogatori

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Gabriele Imperiale
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Camerieri, maggiordomi, guardarobieri. Interrogatori su interrogatori ma al momento nessun elemento decisivo nell’inchiesta sulla presunta frode fiscale a carico di John Elkann, del commercialista e presidente della Juventus Gianluca Ferrero e del notaio Urs von Gruenigen. Come ricostruito da Stefano Zurlo sulle pagine de Il Giornale, non ci sarebbe nessuna novità ma una domanda resterebbe sullo sfondo: dove viveva Marella Agnelli in prevalenza? In Svizzera o in Italia? Quello che si sa è che la signora Agnelli si divideva tra quattro residenze principali: le italiane Villar Perosa e Villa Frescot, poi quelle estere a Saint Moritz e Marrakech in Marocco. L’indagine, partita dall’esposto di Margherita Agnelli, nipote di Gianni, e giudicato “serio” dalla procura, ipotizzerebbe come Marella sarebbe rimasta in Italia per almeno 183 giorni nel 2018 e per le prime settimane del 2019 fino alla sua morte, il 23 febbraio di quell’anno.

 

 

Per sciogliere ogni dubbio gli inquirenti – ricostruisce Zurlo – si affidavano alle testimonianze dei domestici di Marella, ma così non è stato: sovrapposizioni, “non ricordo” e accavallamenti di ricordi non hanno portato a nessun elemento risolutivi e ora i pm hanno deciso di puntare tutto sulle carte sequestrate. Quelle si che potrebbero invece offrire la soluzione del rebus. La speranza è che da quel materiale possa emergere un'agenda, un diario, qualsiasi scritto che possa velocizzare le indagini. Se la tesi accusatoria dovesse poi trovare riscontro, si aprirebbero nuovi e inaspettati scenari nella dinastia Agnelli-Elkann. Margherita potrebbe rimettere in discussione i patti successori firmati nel 2004, dopo la morte del padre Gianni. Accordi che avevano messo Margherita fuori dai giochi – pur sempre con un indennizzo miliardario – a favore dei figli John, Lapo e Ginevra. Patti di cui adesso la donna si sarebbe pentita: se poi si dovesse scoprire che Marella Agnelli abitava più in Italia che in Svizzera, i patti successori potrebbero anche decadere. 

 

 

Come ricostruito da Zurlo, la frode al centro dell’indagine – tutta ancora da verificare – riguarderebbe i circa otto milioni che Margherita bonificò alla mamma in quell'ultimo scorcio di vita di Marella. Se poi dovesse saltare il teorema della residenza fiscale in Svizzera, allora si dovrebbe esplorare tutti i suoi beni. Un'indagine davvero complessa con sullo sfondo gli Elkann che hanno spostato ormai lontano da Torino le loro attività, le residenze di Marella Agnelli messe in vendita e la Fiat ormai diluita nel gruppo Stellantis.

 

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