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Covid, la variante Jn.1 e quel particolare che terrorizza gli scienziati

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L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha classificato la variante di Sars-CoV-2 JN.1 come ‘variante di interesse’ (Voi) separata dal lignaggio BA.2.86, alias Pirola. Ora uno studio italiano che sarà pubblicato su ‘Pathogen and Global Health’ ha analizzato JN.1. «I dati elaborati ci dicono che va seguita e monitorata, ma non preoccupa più delle altre che abbiamo visti in questi mesi. Quello che notiamo è che oggi con JN.1 aumentano le reinfenzioni. Faccio un esempio, chi ha è stato contagiato a fine estate o inizio autunno, magari con Pirola, può anche essere ricontagiato di nuovo», l’analisi sul virus all’Adnkronos di Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, che ha firmato il lavoro insieme a Fabio Scarpa dell’Università di Sassari. 

 

 

«L’Oms pensa che JN.1, ‘figlia’ di Pirola (BA.2.86), abbia una diffusione più veloce, ma invece è come le altre varianti», spiega Ciccozzi. «E non è più contagiosa, ma ha una mutazione (L445S) localizzata nella regione della mutazione di Pirola - precisa - a rischio di escape immunologico. Quindi va monitorata e seguita per bene, però non è più aggressiva delle precedenti varianti Omicron». Motivo di sollievo o comunque di preoccupazione in vista delle prossime settimane? Quello che è certo è che il Covid sta cercando di rientrare prepotentemente nelle nostre vite.

 

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