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Caso Roggero, Zancan sbotta con Parenzo: "I rapinatori? Non me ne frega un c..."

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Il caso di Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane-Cavour condannato in primo grado a 17 anni di carcere per aver ucciso due rapinatori fuori dal suo negozio, continua a far discutere. Nella puntata di giovedì 14 dicembre de L'aria che tira, il programma di La7, intervengono due protagonisti di un caso simile, con una storia giudiziaria tuttavia diversa da quella di Roggero, almeno per il momento. Sono Graziano Stacchio e Roberto Zancan, rispettivamente benzinaio e gioielliere. Durante una sanguinosa rapina in gioielleria, il 3 febbraio 2015, il gestore del vicino distributore intervenne imbracciando un fucile per difendere la commessa di Zancan assalita dai banditi. I rapinatori gli spararono col mitra, lui rispose al fuoco, mirando alle gambe, e ferì uno dei giostrai-rapinatori che in seguito morì. La posizione di Stacchio, indagato per eccesso colposo di legittima difesa, alla fine venne archiviata

 

Sulla condanna di Roggero, Zancan afferma che "solo chi prova certe cose le può capire. Si fanno tanti discorsi, si parla di riforma della legittima difesa: non funziona un ca***! Non funziona nulla!". In studio anche Roberto Castelli, tirato in ballo dallo stesso Zancan. L'ex ministro leghista ribatte: "Ma se (Stacchio, ndr) è stato assolto!", afferma riferendosi al fatto che la legge sulla legittima difesa funziona. Il gioielliere non ci sta: "Sì, ma Stacchio è stato assolto perché io mi sono messo in difesa di Stacchio. Altrimenti entrava nel tritacarne come ci sono entrati tanti altri". L’imprenditore si accalora: "Roggero io lo difendo a spada tratta: quando subisci tante rapine ne passi di tutti i colori e ti restano i segni addosso. Poi le assicurazioni ti tolgono la copertura perché sei una persona troppo a rischio. Come è successo a Roggero: gli stavano portando via le ultime cose che gli erano rimaste e ha reagito. Non aveva più la copertura assicurativa. Sono morti? Non me ne frega un ca***o", sbotta infine Zancan. 

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