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Polmonite Mycoplasma nei bambini, il caso della resistenza agli antibiotici

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Le autorità sanitarie monitorano con attenzione la cosiddetta "polmonite cinese", i casi di Mycoplasma pneumonia che sono stati registrati anche in Italia. L’Istituto Superiore di Sanità fa chiarezza con una serie di domande e risposte sui casi di polmoniti da Mycoplasma pneumoniae, in aumento in diversi Paesi, soprattutto tra i bambini.

Cos'è il  Mycoplasma pneumonia? "È un batterio che colonizza il tratto respiratorio, causando infezioni che vanno da sintomi lievi e spesso autolimitanti (raffreddori, faringiti) fino a forme più severe come la polmonite - si leggen nel sito del ISS - In particolare, questo microrganismo è comunemente noto come agente eziologico per la polmonite atipica, in grado di manifestarsi in soggetti in età prescolare, giovani adulti e in soggetti con complicanze o alterazioni immunologiche. Si stima che causi globalmente tra il 10 e il 20% di tutte le polmoniti. In questi giorni se ne parla perché si sospetta sia tra le cause di un aumento dei ricoveri di bambini per polmonite in Cina e in alcuni paesi europei come Francia, Olanda e Danimarca".

 

È un nuovo agente patogeno? E da dove viene? "Questo patogeno è ben conosciuto da anni, e l’infezione da  Mycoplasma è piuttosto comune, soprattutto fino ai sei anni di età. Periodicamente si registrano epidemie. Per questo, ora che è aumentata l’attenzione per questo batterio si cominciano a segnalare casi anche nel nostro paese dove, è bene ribadirlo, il Mycoplasma è sempre circolato in comunità. La sua identificazione tempestiva mostra come la rete di sorveglianza sia in grado di registrarne la presenza e, di conseguenza, anche un eventuale aumento nel numero di casi nel tempo".

Quali sono i sintomi? "L’infezione generalmente non dà sintomi, o dà una sintomatologia lieve di tipo respiratorio. In alcuni casi può provocare una polmonite, che nelle situazioni più gravi può richiedere il ricovero ospedaliero. Nel paziente, spesso, il mycoplasma pneumoniae può essere presente contemporaneamente con altri patogeni, come ad esempio i virus respiratori. Questa co-infezione sostenuta da più patogeni, può esacerbare la sintomatologia e richiedere un ricovero ospedaliero".

Come si cura? "Fortunatamente il Mycoplasma pneumoniae è sensibile a diversi antibiotici e quindi l’infezione può essere curata tramite l’applicazione di protocolli medici ben conosciuti e verificati". 

 

Gli infettivologi sono cauti, ma sottolineano la preoccupazione per la possibile resistenza dei germi ad alcuni antiobiticc. “Il Mycoplasma Pneumoniae è un germe noto da decenni – spiega il Prof. Marco Falcone, segretario Simit - Provoca polmoniti di lieve entità, in quanto è un patogeno poco virulento che causa una polmonite bilaterale interstiziale, di solito non mortale. Può provocare anche un’insufficienza respiratoria, che di solito guarisce con gli antibiotici. La situazione può essere più seria quando ad essere colpiti sono persone fragili come bambini e anziani. Tuttavia, la vera preoccupazione può essere legata alla resistenza di alcuni di questi germi all’azitromicina, l’antibiotico che si utilizza in questi casi, soprattutto nell’uso pediatrico”. Falcone punta allora il dito contro “l’uso improprio fatto durante il Covid”, che “ha reso questo germe resistente all’azitromicina, pertanto ora potrebbero sorgere problemi. Mycoplasma non è comunque un patogeno di cui preoccuparsi, salvo la diffusione di ceppi resistenti agli antibiotici”.

 

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