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"Patronati fuori controllo", la denuncia di FdI sugli istituti esteri dei sindacati

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Edoardo Romagnoli
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Numero di pratiche gonfiate, eserciti di ultranovantenni fuori da ogni statistica, eventi politici ospitati nelle sedi. «La situazione dei patronati all’estero è fuori controllo». A denunciarlo è Andrea Di Giuseppe, deputato di Fratelli d’Italia, durante la sua interpellanza alla Camera che ha come primo firmatario Tommaso Foti. Ma cosa sono i patronati? Il patronato è un istituto che esercita funzioni di assistenza e di tutela in favore dei lavoratori, dei pensionati e di tutti i cittadini presenti sul territorio dello Stato e all’estero. L’interpellanza del deputato prende spunto dalla relazione depositata al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali approvata nel 2016 dal Comitato per le questioni degli italiani all’estero istituito al Senato frutto di un’accurata inchiesta sui patronati all’estero.

Una relazione rimasta nel cassetto di ben 4 ministri, 2 del Pd: Poletti e Orlando, e 2 del M5S Di Maio e Catalfo. E proprio da quell’inchiesta sarebbero emerse varie irregolarità nelle pratiche evase dai patronati. Non un dettaglio visto che si tratta di soldi pubblici. Infatti i patronati ricevono soldi dallo Stato, nello specifico dal Ministero del Lavoro, in base a un punteggio e quel punteggio è determinato dalle pratiche evase. Di conseguenza se il numero delle pratiche viene gonfiato ad arte i fondi ricevuti aumentano.

Le ispezioni, fino a oggi, erano poche, basti pensare che Argentina e Brasile, Paesi ad alta emigrazione, sono stati oggetto di un’unica ispezione in cinque anni. Nonostante la rarità dei controlli nella relazione del 2016 venivano riscontrate alcune irregolarità nei patronati Inca-Cgil nelle sedi di New York, dove il Ministero del Lavoro ha annullato 444 pratiche fiscali, a Buenos Aires, dove le pratiche annullate sono state 92, a Berna con 61 atti cancellati, a Parigi, 90, e a Innsbruck dove le pratiche ammontano a 51.
«Pratiche con mandato di patrocinio irregolare o prive di mandato di patrocinio o con documentazione carente o addirittura assente - ha tuonato Di Giuseppe - non statisticabili perché relative a tematiche non previste; ovvero non statisticabili in quanto riferite ad anni diversi; nonché pratiche non reperite, duplicate con codice diverso, pratiche senza esito».

Tra l’altro «solo nei Paesi dove hanno avuto luogo delle ispezioni si riscontra una differenza fra i dati comunicati dal patronato e quelli verificati dal Ministero» ha sottolineato il deputato FdI, mentre «negli altri Paesi apparentemente i dati comunicati e riscontrati sono uguali». Le irregolarità sarebbero emerse anche perché mentre calava il numero delle pensioni pagate all’estero aumentavano le attività delle pratiche dei patronati, nel 2009 si è registrato un +30%. Durante il suo intervento in Aula Di Giuseppe ha anche mostrato il volantino che presentava le primarie del Pd ospitate nella sede canadese di Vaughan in Ontario del patronato Enasc, Ente nazionale assistenza sociale ai cittadini.
Un episodio «inaccettabile che conferma l’esistenza di una retro finalità di natura politica svolta da questi enti che invece dovrebbero esclusivamente fornire assistenza ai cittadini che vi si recano» ha denunciato Di Giuseppe.

Tra l’altro in occasione delle ultime elezioni parlamentari lo stesso deputato di Fratelli d’Italia ha presentato un esposto in Procura denunciando un fenomeno particolare di estrema longevità di alcuni connazionali. «Ben 45.441 italiani avevano un’età compresa tra 80 e 89 anni, oltre 21mila un’età fino a 98 anni e addirittura più di 2mila italiani avevano più di 99 anni. Un dato decisamente fuori statistica visto che i centenari italiani sono appena 17mila» ha sottolineato Di Giuseppe.
In tutto questo quadro è emerso anche come Inca Cgil detenga il 15,5% delle quote di Futura Srl (Cgil detiene il 48,8%) la società a cui Landini ha «appaltato» la comunicazione del sindacato; solo nel 2022 la Cgil ha corrisposto a Futura Srl 2 milioni 141mila per oneri relativi al comparto comunicazione. «Auspico che la magistratura possa fare rapidamente il proprio corso dimostra proprio che il male si può nascondere dove non appare come chi invece di lavorare con spirito di servizio si approvvigiona per fini politici delle speranze dei cittadini, dei soldi degli italiani e di una illusoria retorica di vero servitore dei più deboli» ha concluso Di Giuseppe. 

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