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Carpi, il crocifisso torna in aula dopo la bufera. Ceccardi: è una vittoria

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Christian Campigli
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Talvolta protestare porta a risultati. Concreti ed evidenti. Non abbassare la testa di fronte al palese tentativo di destrutturare le nostre tradizioni e la nostra cultura si è rivelato vincente a Carpi, piccolo centro in provincia di Modena. Dove una preside aveva pensato (per assecondare alcuni genitori stranieri) di far togliere dalle classi della scuola media Odoardo Focherini il crocifisso. Nei giorni scorsi, come raccontato dal nostro quotidiano, un nutrito gruppo di padri e madri (in prevalenza italiani) e di insegnanti aveva chiesto alla dirigente scolastica Federica Ansaloni di ripristinarne la presenza alle pareti del plesso. Matteo Salvini, leader della Lega, aveva protestato sui propri social.

 

 

Oggi, finalmente, il crocifisso è stato riaffisso in tutte le aule. Non si trattare di una marcia indietro, almeno secondo il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, Stefano Versari, intervistato dal quotidiano cattolico, Avvenire. “A seguito degli articoli di stampa che si sono interessati della vicenda in questi giorni, la dirigente Ansaloni ha inviato una comunicazione scritta all’ufficio scolastico regionale, per assicurare che nessuno aveva disposto la rimozione dei crocifissi: semplicemente, non erano stati ancora rimessi dopo la riqualificazione estiva degli spazi, ma mi risulta che ieri siano tornati al loro posto”.

 

 

La preside Ansaloni, dal canto suo, ha affermato che “non è in atto alcuna battaglia contro i crocifissi, né alcun divieto a riguardo, né sollevazione dei docenti”. Sul tema è intervenuta anche l'europarlamentare del Carroccio, Susanna Ceccardi. “È una vittoria, soprattutto per i genitori e i professori che avevano protestato contro l'incomprensibile gesto della preside. Togliere il crocifisso avrebbe significato negare le radici culturali e valoriali della nostra identità. Ha prevalso il buon senso”.

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