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Eni festeggia 70 anni dalla fondazione. Le celebrazioni di Descalzi e Meloni

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Nel 1953 nasceva l’Eni, Ente Nazionale Idrocarburi, e ora a 70 anni di distanza l’azienda festeggia la ricorrenza con un evento celebrativo. "L'elemento caratteristico che ha marcato questi 70 anni di storia è la capacità di Eni di evolversi nel tempo, il suo approccio pionieristico e il saper trasformarsi e anticipare i cambiamenti”, l’intervento dell’amministratore delegato Claudio Descalzi, seguito poi da quello del presidente Giuseppe Zafarana: “È proprio la capacità di governare da protagonista le fasi di trasformazione, di cavalcarle dominandole senza mai subirle, è proprio in questo che sta una delle caratteristiche chiave di Eni, uno dei suoi principali punti di forza, uno dei suoi maggiori fattori di successo. Un tratto che ha contraddistinto la società lungo tutto il suo percorso di vita, dal 1953 a oggi, e che le ha consentito di guadagnarsi prestigio, ammirazione e rispetto in tutto il mondo sin dalla sua nascita. Una realtà di dimensioni contenute se paragonata ai colossi dell'Oil & Gas di allora, eppure capace di lanciare il Paese negli anni del miracolo economico".

Con un fatturato di 132 miliardi e un utile netto di quasi 14 miliardi nel 2022 Eni è un fiore all’occhiello dell’industria italiana. E anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha inviato un video per festeggiare il traguardo: “Celebrare 70 anni di Eni significa celebrare 70 anni della nostra storia nazionale. Nel 1953, anno di nascita dell'Eni, l'Italia era molto diversa da quella di oggi. La guerra era finita da pochi anni e le ferite erano ancora profonde. Eppure, gli italiani si erano già rialzati, stavano ricostruendo e ponendo le basi di quel miracolo economico che ha reso l'Italia una potenza economica globale. Non è stata una sfida facile, dobbiamo ricordarlo, perché in molti non guardavano di buon occhio l'idea che l'Italia potesse diventare una Nazione forte e con un sistema industriale altrettanto solido. Nel 1953 l'Eni - ha sottolineato il premier - è già capace di fornire al triangolo industriale del Nord l'energia di cui ha bisogno. Non più il carbone, ma il metano, di cui è ricca la Pianura Padana. Una fonte ‘nuova’ che, al tempo, l'Italia e l'Europa non erano abituate ad usare. L'Italia riparte da quel metano e lo Stato, con Eni, fornisce energia a prezzi competitivi. Così questo consente alle nostre aziende e ai nostri produttori di diventare competitivi sul mercato mondiale. E quello è un passaggio di svolta, che farà dell'Italia la potenza industriale che è".

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