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Migranti, “tratta di esseri umani”. Esplode la protesta degli abitanti di Lampedusa

Sono giorni difficilissimi a Lampedusa. Incessanti sono gli sbarchi che si susseguono nell'isola delle Pelagie. Nell'hotspot di contrada Imbriacola si è sfiorata la soglia degli oltre 4 mila ospiti, nonostante i continui trasferimenti predisposti dalla prefettura di Agrigento. Diversi sono stati i cittadini che hanno manifestato con un sit-in davanti al municipio, organizzato, tra gli altri, dal movimento 'Pelagie Mediterranee'. "Chiediamo che l'isola torni alla normalità, anche se parlare di normalità oggi è molto difficile - spiega uno dei componenti del movimento, Giacomo Sferlazza - serve che l'isola venga lasciata in pace e che non si utilizzi più per quella che noi riteniamo essere una tratta di esseri umani. Si deve pensare a dei canali di ingresso regolari, dei voli umanitari che possano andare a prendere nei Paesi di transito i richiedenti asilo politico. In Libia ci sono persone che hanno permesso di asilo e che sono lasciate in carcere".

 

 

Intanto, i cittadini dell'isola hanno organizzato una fiaccolata in memoria di tutti i morti nel Mediterraneo e di Traore Mama, la neonata di appena 5 mesi morta poco prima di uno dei salvataggi. "Non esiste più un sistema di prima e seconda accoglienza diffusa, dignitoso ed efficace, smantellato in questi anni proprio da chi oggi sta al governo - denuncia la Ong, Mediterranea Saving Humans - ammiriamo la resistenza delle donne e degli uomini in movimento e la solidarietà dei lampedusani che si sono gettati in acqua per soccorrere stanno offrendo cibo e distribuendo acqua ai migranti abbandonati nelle strade, sono un grande esempio per tutti. Lezioni di umanità che i politicanti delle passerelle sull'isola, in permanente campagna elettorale, farebbero bene a seguire".

 

 

Proseguono giorno e notte sull'isola nel frattempo i salvataggi. Sono stati circa 14 quelli nell'arco di 12 ore, per un numero di 590 persone approdate. La ong Sea Watch ha soccorso invece 84 persone da due diverse imbarcazioni in difficoltà a Sud dell'isola. "Coordinandoci con le autorità italiane abbiamo prima salvato 36 persone da una barca di legno - ha fatto sapere l'organizzazione umanitaria - per poi soccorrere altre 48 da una barca di ferro instabile". Vista l'emergenza degli ultimi giorni, Marion Marechal Le Pen, nipote di Marine Le Pen e numero due del partito Reconquête di Eric Zemmour, nelle prossime ore si recherà sull'isola "per valutare la situazione e inviare un messaggio di sostegno all'Italia, abbandonata dall'Unione Europea di fronte all'ondata di migranti", fa sapere in una nota il partito Reconquête. Una situazione su cui a Bruxelles continuano a fare orecchie da mercante.