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Migranti, anche Mattarella chiede "più ingressi regolari"

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No a muri e barriere. Sì a un ampliamento dell'immigrazione regolare su cui l'Europa deve intervenire percorrendo "strade diverse". Perché per costruire il bene comune serve "rispetto delle diversità", come ci ricorda la nostra Costituzione nata "per superare, per espellere, l'odio, come misura dei rapporti umani". Il Meeting di Rimini si chiude con il richiamo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perfettamente in linea con il tema della kermesse sull'amicizia tra i popoli. Il Capo dello Stato viene accolto da un grande applauso e dal saluto dei volontari, che lo scortano tra gli stand e le mostre. I presenti lo acclamano, una lunga standing ovation gli viene tributata dalla platea che poi ascolta le sue parole. "I fenomeni migratori, vanno affrontati per quel che sono: movimenti globali, che non vengono cancellati da muri o barriere", ammonisce Mattarella, raccontando di aver voluto, nel suo studio al Quirinale, "il disegno che raffigura un ragazzino di quattordici anni annegato nel Mediterraneo", con in tasca la sola pagella "come fosse il suo passaporto, la dimostrazione che voleva venire in Europa per studiare".

 

 

Per "il loro futuro, tante volte cancellato", occorre "un impegno, finalmente concreto e costante, dell'Unione Europea. Occorre sostegno ai Paesi di origine dei flussi migratori", continua il presidente osservando che "soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il crudele traffico di esseri umani". Insomma, "occorre percorrere strade diverse", chiosa Mattarella. Ma il suo è un monito più generale, dopo giorni di polemiche sulle posizioni razziste e omofobe contenute nel libro del generale dell'Esercito Roberto Vannacci e sui relativi distinguo della politica. La nostra Costituzione è nata dopo la dittatura fascista che ha causato "all'Italia e all'Europa lutti, devastazioni, crudeltà, sofferenze", perché "opinioni diverse si sono incontrate in spirito di condivisione, per affermare i valori della dignità ed eguaglianza delle persone", ricorda il capo dello Stato, e il "rispetto delle diversità" è "il valore della nostra patria", diretto "a costruire il bene comune". È per questo che "le nostre istituzioni, sono basate sulla concordia sociale", la "coesione e dunque la solidarietà". Allo stesso modo non serve "resuscitare anacronistici nazionalismi", aggiunge, sottolineando che "quanto avviene ai confini della nostra Europa, dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa, ne dà drammatica testimonianza". Pertanto "non ci stancheremo di lavorare per fermare la guerra" e "per costruire, una pace giusta".

 

 

Il presidente viene interrotto otto volte dagli applausi nel corso del suo intervento. Tra i passaggi più apprezzati dalla platea il riferimento ai "cittadini della Romagna e ai loro sindaci", che non vanno lasciati soli. La ripartenza delle comunità e di ogni loro attività è una priorità per l'intera Italia". C'è anche un richiamo alla lotta ai cambiamenti climatici, quasi mai mancato negli ultimi discorsi pubblici di Mattarella: "L'ambiente lo abbiamo incrinato e impoverito" e "non si possono ignorare gli appelli dell'Onu. Molto più sfumato invece il passaggio sulle riforme costituzionali. Il capo dello Stato si limita a citare il padre costituente Giuseppe Dossetti per dire che non bisogna avere "prevenzioni rispetto alla Costituzione del '48, solo perché opera di una generazione ormai trascorsa. La Costituzione americana è in vigore da duecento anni e, in questi due secoli, nessuna generazione l'ha rifiutata o ha proposto di riscriverla integralmente; ha soltanto operato, singoli emendamenti puntuali". Facciamo nostre queste parole", è l'esortazione conclusiva di Mattarella, prima della standing ovation finale e di un appello rivolto ai giovani: "Non vi chiudete, non fatevi chiudere in tanti mondi separati. Usate i social sempre con intelligenza, impedite che vi catturino producendo una somma di solitudini" e "non rinunciate mai alle relazioni personali".

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