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Migranti, sbarchi raddoppiati e più morti. I dati della paura

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«Il Mediterraneo centrale rimane la rotta più attiva per l’ingresso nell’Unione Europea quest’anno, con oltre 89mila arrivi riportati dalle autorità nazionali nei primi sette mesi del 2023». È quanto si legge in una nota di Frontex che sottolinea che si tratta del totale più alto per questa rotta dal 2017, con un aumento del 115% , vale a dire un aumento degli arrivi più che raddoppiato. «La maggiore pressione migratoria su questa rotta potrà persistere nei mesi prossimi, con i trafficanti che offrono prezzi minori ai migranti in partenza da Libia e Tunisia nel mezzo di una forte concorrenza tra gruppi criminali», aggiunge la nota dell’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Frontex osserva inoltre chele altre rotte del Mediterraneo hanno visto una diminuzione dei flussi, del 2% per quella occidentale e del 29% di quella orientale. «Sfortunatamente, le traversate in mare rimangono estremamente pericolose: secondo i dati dell’Iom, oltre 2.060 persone sono scomparse nel Mediterraneo da gennaio a luglio 2023, la grande maggioranza lungo la rotta del Mediterraneo centrale», continua il comunicato che presenta il report per il periodo tra gennaio e luglio. In questo periodo, l’aumento degli ingressi irregolari nella Ue è salito in generale del 13%, arrivando a 176mila, con appunto l’aumento maggiore registrato nella rotta del Mediterraneo centrale.

 

 

E intanto proseguono senza soste gli sbarchi di migranti a Lampedusa: nella notte tra giovedì e ieri sono approdati in 420 a bordo di undici barchini. Giovedì nel corso di 43 sbarchi ne erano arrivati ben 1.625. Sono 2.300 le persone nell’hotspot, quasi sei volte la capienza, ma è stato organizzato il trasferimento di 1.500 persone nella giornata di ieri. Il primo blocco di cinque natanti, ieri, ha portato sull’isola 219 persone. I soccorsi sono stati effettuati dalla Guardia costiera. Sugli ultimi mezzi, partiti da Sfax, in Tunisia, c’erano gruppi di 42-45 persone, fra cui donne e minori. Ai soccorritori hanno detto di essere originari di Burkina Faso, Costa d’Avorio, Gambia, Mali, Sudan, Senegal e Guinea e avere pagato fra i 1.800 e i 2.500 dinari tunisini. A seguire 201 migranti sono sbarcati sull’isola dopo che le motovedette della Guardia costiera e delle Fiamme Gialle hanno soccorso e agganciato 6 barchini salpati anche in questo caso da Sfax, in Tunisia, oltre che da Hawaria e Kerkennah, sempre in Tunisia. Sui natanti c’erano da un minimo di 9 tunisini ad un massimo di 46 ivoriani, gambiani, guineani, sudanesi, liberani, senegalesi e malesi.

 

 

 

Infine il team medico di Open Arms ieri è intervenuto urgentemente a bordo del veliero Astral dopo che una donna incinta ha perso conoscenza. 60 le persone a bordo, soccorse nella notte mentre erano su tre barche alla deriva, tra cui 20 donne e 5 bambini piccoli.

 

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