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Migranti, “spostiamoli su un'isola sperduta”. L'ultima idea del Regno Unito

Francesco Forgione
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Dopo l’ipotesi di spostare i migranti in Niger, il Regno Unito ne ha pensata un’altra: spostare i richiedenti asilo su un’isola sperduta. Come riportato dal “Corriere della Sera”, questa è l’ultima idea balenata ai britannici per far fronte al problema migranti. L’ipotesi è quella di portare i profughi sull’isola di Ascensione, vicino alla napoleonica Sant’Elena, un lembo di terra in mezzo all’oceano tra costa africana (distante 1.600 chilometri) e costa sudamericana (2.300 chilometri). 

 

 

Nel frattempo il Primo Ministro Sunak, sta già mettendo in atto un piano di contenimento trasferendo qualche decina di migranti su una chiatta nel porto di Portland per svuotare gli hotel “invasi” dai richiedenti asilo. L’idea del governo Sunak è quella di trasferire fuori dai confini nazionali i migranti finché non sarà definito l’esito delle loro richieste d’asilo, il problema è che le tempistiche per l’ottenimento dell’asilo, potrebbero dilatarsi e non di poco. 

 

 

C’è da dire che l’attuabilità del piano è compromessa dal fatto che un trasferimento di persone a seimila chilometri dal territorio britannico d’oltremare nell’Atlantico meridionale provocherebbe, una serie di complessi problemi organizzativi e logistici, dato che l’isola di 88 chilometri quadrati ha soltanto ottocento abitanti e non è ovviamente attrezzata per diventare un campo profughi. Rishi Sunak ci sta pensando, l’obiettivo, come fu per la Brexit, è quello di “riprendere il controllo dei confini britannici” e di alleggerire la pressione sull’isola Britannica dato che il governo paga sei milioni di sterline al giorno (sette milioni di euro) per ospitare in albergo migliaia di migranti.

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