Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Due indagati per la morte di Andrea Purgatori. Ecco la ricostruzione dei fatti

Christian Campigli
  • a
  • a
  • a

Analizzare ogni dettaglio. Approfondire tutti i documenti. Cercare la verità, anche quella nascosta, quella invisibile a prima vista. Andrea Purgatori, maestro di un giornalismo di inchiesta che ha plasmato almeno tre generazioni di cronisti italiani, avrebbe affrontato così il giallo della sua morte. I suoi familiari sono infatti convinti che la sua scomparsa prematura, ad appena 70 anni, sia dovuta a un presunto triplice errore nella diagnosi. Purgatori sarebbe stato curato per un tumore al cervello e non per un cancro al polmone. "Gli facevano la radioterapia al cervello invece che ai polmoni". La Procura ha già aperto un'indagine per omicidio colposo e disposto l'autopsia. Due persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Nello specifico, si tratta di due operatori che lavorano in uno studio di diagnostica. Il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco e il pm Giorgio Orano dovranno inoltre studiare, con grande attenzione, le cartelle cliniche portate in Procura dai familiari.

Una storia che ha inizio lo scorso 24 aprile, quando Purgatori viene ricoverato a Villa Margherita. Molta stanchezza, un po' di nausea e una spossatezza evidente. Da persona attenta a ogni dettaglio, il conduttore di "Atlantide" decide di sottoporsi a dei controlli. Gli esami non vanno affatto bene. Per nulla. Seguono tac e biopsia. Purgatori si reca a quel punto alla casa di cura Pio XI. Il professor Gianfranco Gualdi, secondo la ricostruzione fornita dal quotidiano "Domani", avrebbe formulato una diagnosi di tumore al polmone con metastasi diffuse agli organi vicini e al cervello. Viene coinvolta una terza clinica e inizia la radioterapia. Purgatori si sente, secondo la ricostruzione della famiglia, bene. Gli esami però dicono il contrario. Ovvero che il giornalista sarebbe un malato terminale. Con un'aspettativa di vita non superiore ai 6 mesi. L'ex prima firma del Corriere si rivolge così a un centro specializzato in radioterapia. Collegato a un ente di ricerca americano considerato un’eccellenza nel mondo. Il 17 maggio viene registrata una puntata di "Atlantide". In pochi giorni la situazione precipita: Purgatori accusa affaticamenti continui. E persino confusione mentale. Una serie di episodi che sarebbero stati minimizzati dalla clinica che lo sta seguendo. La radioterapia starebbe andando nella giusta direzione, quella di una guarigione. In realtà, il giornalista sta sempre peggio. All'inizio di giugno c'è un nuovo ricovero a Villa Margherita. L'ennesima Tac avrebbe rivelato ischemie cerebrali ma, incredibilmente, nessuna metastasi al cervello. Un risultato sconvolgente, opposto a quello che ha portato alla scelta della terapia. Due giorni più tardi c'è una nuova risonanza magnetica al cervello esaminata dal neuroradiologo Alessandro Bozzao, professore ordinario della Sapienza, che escluderebbe la presenza di metastasi. Il medico confronta quell'analisi con l'esito dell'esame eseguito alla clinica Pio XI. Ed emette un verdetto incredibile: non solo non ci sono metastasi, ma, in realtà, non ci sarebbero nemmeno mai state.

 

 

 

I luminari ora hanno un enorme dilemma: qual è la verità clinica? La prima diagnosi o la seconda? Perché, tra mille dubbi, vi è un'unica certezza: un tumore non scompare come per magia. Secondo i familiari ci sarebbe stata "una tremenda lite tra Gualdi e Bozzao". Purgatori, tornato a casa, sta male. Ogni giorno peggiora. La famiglia è disperata. Sabato 8 luglio viene chiamata un'ambulanza. Che lo porta all'Umberto I. I congiunti parlano con un radiologo che avrebbe confermato loro la presenza delle metastasi al cervello. Riscontrate da un'ulteriore analisi. Secondo la ricostruzione della famiglia, si tratterebbe di un medico che sovente avrebbe collaborato con Gualdi nella clinica Pio XI. Ma non solo. Lo stesso sarebbe stato "uno dei firmatari del referto del giorno 8 maggio da cui era partita la diagnosi". Il 19 luglio Andrea Purgatori muore all'Umberto I. 

Dai blog