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Bulli ai lavori sociali, Valditara: "Chi sbaglia va aiutato ma deve impegnarsi a recuperare"

Adriano Bonanni
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 «La scuola deve essere un luogo giusto, dove si coltiva la cultura del rispetto, si riconosce l’impegno, si dà valore ai risultati raggiunti» Spiega così a «Il Tempo» il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara il nuovo giro di vite a scuola contro il bullismo che prevede profonde modifiche sul voto in condotta e sulle conseguenze che avrà sugli studenti. Compresa la possibilità che, per le infrazioni scolastiche più gravi, i giovani possano anche essere impegnati in lavori socialmente utili.

«La scuola deve essere anche quel contesto capace di aiutare chi sbaglia usando il linguaggio della serietà e della responsabilità commenta il ministro, illustrando proprio la ratio di impegnare i ragazzi in qualcosa di utile - se fai qualcosa che non va bene non ti lascio a casa a perdere tempo, ma ti riporto sul sentiero dell'impegno dentro e con la scuola». «Questo perché i nostri ragazzi meritano una scuola giusta - prosegue - disponibile ad andare in soccorso di chi ha bisogno, mai passiva o timorosa verso chi prevarica, offende, aggredisce.

 

Noi siamo per una scuola capace di distinguere nettamente tra chi si comporta come si deve e chi, a volte ostinatamente e ripetutamente, non lo fa. Ai primi il riconoscimento dovuto, ai secondi un percorso di recupero fondato sull'impegno». «Ecco il senso dei nostri ultimi provvedimenti è la conclusione - ecco l’idea della scuola che intendiamo portare avanti con decisione».

Le nuove regole che interverranno sul voto in condotta e sui conseguenti provvedimenti disciplinari - visto anche quello che è accaduto nell’istituto di Rovigo - sono state illustrate ieri al termine di un incontro con i tecnici del ministero. Il regolamento interviene su tre direttrici. La prima prevede che il voto assegnato per la condotta è riferito a tutto l’anno scolastico e nella valutazione dovrà essere dato particolare rilievo a eventuali atti violenti o di aggressione nei confronti degli insegnanti, di tutto il personale scolastico e degli studenti. Nelle scuole secondarie di I grado si ripristina la valutazione del comportamento, che sarà espressa in decimi e farà media, modificando così la riforma del 2017. La valutazione del comportamento inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato conclusivi della scuola secondaria di secondo grado.

Cambiano le regole anche per dare 5 in condotta in pagella. La normativa attuale prevede che la bocciatura, a seguito della attribuzione di questo voto, sia attuata esclusivamente in presenza di gravi atti di violenza o di commissione di reati. Con la riforma si stabilisce invece che l’assegnazione del 5, e quindi della conseguente bocciatura, potrà avvenire anche a fronte di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto. L’assegnazione del 6 per la condotta genererà un debito scolastico (nella scuola secondaria di secondo grado) in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica che coinvolgerà lo studente sui valori costituzionali e i valori di cittadinanza.

 

La seconda direttrice riguarda la sospensione. Secondo i tecnici del ministero oggi, intesa come semplice allontanamento dalla scuola, è del tutto inefficace e, anzi, può generare conseguenze negative sullo studente. la riforma prevede invece che la sospensione fino a 2 giorni dalle lezioni in classe comporti più scuola, più impegno e più studio. Lo studente sospeso sarà coinvolto in attività scolastiche - assegnate dal consiglio di classe - di riflessione e di approfondimento sui temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento. Questo percorso si concluderà con la produzione di un elaborato critico su quanto è stato appreso, che sarà oggetto di una valutazione da parte del consiglio di classe. Qualora la sospensione superi i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale in strutture convenzionate. La convenzione, spiegano ancora i tecnici, conterrà le opportune coperture assicurative. Nel caso di sospensione superiore ai 2 giorni, se verrà ritenuto opportuno dal consiglio di classe, l’attività di cittadinanza solidale potrà proseguire oltre la durata della sospensione, e dunque anche dopo il rientro in classe dello studente, secondo principi di temporaneità, gradualità e proporzionalità. Ciò - precisa il ministero - al fine di stimolare ulteriormente e verificare l’effettiva maturazione e responsabilizzazione del giovane rispetto all’accaduto. Infine, tutte le decisioni che riguardano queste misure saranno adottate dalle singole scuole, nello specifico dai consigli di classe, nel rispetto dell’autonomia scolastica. 

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