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Maltempo Emilia-Romagna, terza vittima a Cesenatico: 23 comuni sott'acqua

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SI aggrava il bilancio dell'ondata di maltempi che ha travolto Emilia-Romagna e Marche mentre continua l'emergenza, con le piogge a monte dei fiumi che alimentano le esondazioni. Questa mattina un uomo è stato trovato morto a Cesenatico, sul litorale di Zadina. Si tratta del terzo morto accertato dopo le alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna. In precedenza un uomo è stato recuperato stamattina senza vita dai vigili del fuoco in provincia di Cesena, tra le zone più colpite dall’alluvione. La moglie risulta ancora dispersa. Nella notte si era registrata a Forlì un’altra vittima del maltempo: un uomo morto in una zona colpita dall’esondazione del fiume Montone.

Il primo decesso si è registrato nella notte a Forlì durante le operazioni di salvataggio di una famiglia, in via Firenze nel quartiere Romiti, colpito dall’esondazione del fiume Montone. I carabinieri del Comando provinciale di Forli-Cesena hanno salvato una donna che chiedeva aiuto dal balcone dell’abitazione. I militari hanno poi fatto ingresso nell’edificio per mettere in salvo anche il marito, ma l’uomo era già privo di vita nel piano sottostante dell’abitazione allagato. L’altra vittima c’è stata invece a Ronta di Cesena, in via Masiera. Si tratta, fa sapere la prefettura, di un settantenne. La moglie è ancora dispersa, come altre tre persone nella zona. 

La situazione maltempo in Emilia-Romagna è drammatica,  fa sapere la Regione. Sono quattordici i fiumi esondati in più punti, 23 comuni coinvolti. "L’emergenza è tuttora nel pieno e la priorità è mettere in sicurezza tutta la popolazione coinvolta: è necessario seguire le indicazioni di autorità e sindaci, attivi già da ieri per evacuare le persone in pericolo. In crescita la stima degli evacuati, le operazioni sono in corso. Solo nelle prossime ore si potrà avere un quadro completo di danni e conseguenze. E del numero di persone evacuate", spiega la Regione.

A Bologna ha esondato il torrente sotterraneo Ravone allagando via Saffi, una delle via principali di Bologna che ora è un fiume di acqua e fango. La città è paralizzata, il traffico bloccato. Intanto nelle Marche è tornato a salire il livello del fiume Misa, a Senigallia, a causa delle precipitazioni a monte e dell’innalzamento del livello del fiume Nevola; i due corsi d’acqua sono costantemente monitorati. 

 "Abbiamo vissuto una notte più complicata delle precedenti perché la situazione si è aggravata visto che tantissimi corsi d’acqua, principali e secondari, hanno superato le soglie di allarme e hanno iniziato a tracimare ed esondare", ha detto a SkyTg24, il vice capo Dipartimento della 
Protezione civile Titti Postiglione. "In molti casi, la maggior parte, erano state compiute evacuazioni preventive - sottolinea - in alcuni casi non è stato semplicissimo evacuare le persone che in certe situazioni non volevano spostarsi". Bisogna "essere molto prudenti, l’emergenza non è assolutamente finita", afferma Postiglione mettendo in guardia la cittadinanza e invitandola ad ascoltare "le raccomandazioni e a rispettare le ordinanze. Siamo ancora oggi nella fase acuta dell’emergenza". 

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