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Arriva lo psicologo di base: affiancherà il medico di famiglia. La proposta di FdI

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Il presidente dell'ordine David Lazzari: "Sapere di poter avere un accesso diretto per affrontare i disagi è essenziale"

Christian Campigli
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Un servizio nuovo, rivoluzionario per certi aspetti. Perché sdogana il malessere psichico e lo pone (finalmente) su un piano analogo a quello fisico. Una norma il cui costo, nel medio periodo, verrà ampliamente ripagato dai benefici sociali ed economici, in termini di Pil e produttività sul posto di lavoro.

Un'assistenza psicologica di prossimità e vicina ai territori, che preveda la collaborazione fra medico di base e psicologo.
È questa l'innovativa proposta di legge presentata ieri mattina dal deputato di Fratelli d'Italia, Luciano Ciocchetti. In Italia solo il 18% delle persone dichiara di trovarsi in uno stato di pieno benessere mentale. Insieme al Giappone, siamo agli ultimi posti, con il 56% degli intervistati che dichiara di soffrire di stress e il 48% di sentirsi solo. Secondo i dati forniti dall'ospedale Bambino Gesù, inoltre, nel biennio 2020-2021 sono aumentati del 60% gli accessi al pronto soccorso per idee di suicidio.
«Dietro questi dati c'è un iceberg per cui per ogni caso eclatante di disturbo che arriva al pronto soccorso, ci sono alle spalle sette o otto situazioni di malessere e disagio psichico che non trovano risposta» sottolinea David Lazzari, presidente dell'ordine degli psicologi, che ha partecipato ieri mattina alla presentazione della proposta di legge.

«Lo psicologo di base andrà ad affiancare i medici di famiglia e i pediatri, la prima frontiera. La pandemia ha sdoganato, in un certo senso, i malesseri psicologici. Atleti, persone delle spettacolo, hanno affrontato il tema della depressione. Anni fa, chi aveva questo tipo di problemi, quasi si vergognava.

Per fortuna, quei periodi sono lontani. Ma non siamo ancora al livello per il quale soffrire di ansia o avere un dolore ad un ginocchio possono essere equiparati dalle persone comune. Sapere di poter avere un accesso diretto, pubblico, per poter affrontare certi disagi è essenziale».

Ancora oggi sono troppe le persone che, per ritrosia o, più semplicemente per mancanza di denaro, non affrontano il problema. Rivolgersi ad un professionista in ambito privato può costare fino a cento euro all'ora. Cifre che, come è facile intuire, tagliano fuori da questo tipo di cure la fascia più povera (ma forse anche quella più numerosa) del nostro Paese.
«Anche da un punto di vista strettamente economico, i fondi che verranno indirizzati su questa legge si ripagheranno da soli spiega ancora Lazzari - Mi spiego meglio. Vi sono centinaia di studi che mostrano, con la precisione dei numeri e delle statistiche, che chi ha problemi di ansia o di depressione rende fino al venti, trenta per cento in meno sul posto di lavoro. Si assenta più spesso, chiede permessi e, più, in generale, ha un livello di attenzione in ufficio minore. Inoltre i malesseri psichici, se non affrontati nei giusti tempi, portano anche a malattie fisiche».

Troppi, ormai, i casi di problemi trascurati che si trasformano in casi di cronaca nera. Dalle baby gang, giovani spesso abbandonati a loro stessi, alla continua ricerca di attenzione da parte dei genitori (quasi sempre assenti), al burnout, che provoca disastri incredibili (anziani e disabili picchiati senza pietà) e che colpisce talvolta operatori sanitari. «La medicina - conclude Lazzari - ormai da decenni ha capito che tante situazioni non si possono curare solo quando sono gravi. Questa è l'azione che adesso sta cercando di fare la psicologia. Stiamo cercando anche di far capire alle istituzioni che non possiamo limitarci a intervenire solo sulle situazioni più gravi, altrimenti tutto diventa troppo costoso e problematico. Serve un'azione di intercettazioni precoce». 

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