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Quando inizia il sinodo scatta la rivoluzione di Papa Francesco: votano anche le donne

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Papa Francesco ha deciso di concedere il voto alle donne al prossimo Sinodo dei vescovi. Il Vaticano ha approvato le modifiche secondo cui oltre a 5 religiose il diritto di voto sarà esteso anche a 70 laici, il 50% donne e il 50% uomini.

La notizia, che si traduce in una vera e propria pagina della millenaria storia della Chiesa, arriva a sorpresa, ma non troppo. Nel corso di questi 10 anni di pontificato Bergoglio ha trattato a più riprese il tema del ruolo della donna nella Chiesa. Più volte il Papa ha lasciato intendere di voler dare maggiori responsabilità alle donne e non solo a parole.

La "rivoluzione rosa" di Bergoglio è certificata dai numeri delle dipendenti donne in Vaticano, che ha sfondato quota mille, e dalle nomine in posizioni apicali fortemente volute dal Pontefice argentino, a partire dalle tre donne nominate al Dicastero per i Vescovi. Perché, come ha detto lo stesso Bergoglio, "le donne sono brave", "sanno creare cammini nuovi, sanno dare. Sono coraggiose". E pazienza se c'è qualche "nevrotica".

Del resto Francesco è il Papa della sostanza, del buon esempio, della concretezza. E concretamente, con quest'ulteriore decisione, manda un messaggio contro la piaga, denunciata, della donna come "materiale di scarto". Anche l'equa ripartizione dei laici può essere letta come un richiamo all'uguaglianza, a quelle pari opportunità non compiutamente realizzare nella società.

Il Papa e le donne dunque. Storia di un rapporto speciale che, a molti, richiamerà l'assalto delle suore di clausura avvenuto a Napoli nel 2015, ma che, forse, è la concretizzazione di quel pensiero di Papa Giovanni Paolo I che rimarcò come "Dio è papà, più ancora è madre". Intanto Francesco si prepara a vivere due appuntamenti importanti. Giovedì riceverà il primo ministro dell'Ucraina, Denys Shmyhal e venerdì partirà alla volta dell'Ungheria.

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