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Mattarella, altra stoccata all'Ue: non sia la somma di interessi nazionali. E rilancia la difesa comune

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Il presidente Sergio Mattarella continua a lanciare messaggi all'Europa nella sua visita in Polonia. Incontrando il presidente Duda aveva tirato le orecchie all'Ue legata a regole "preistoriche" sulla gestione dei migranti. Oggi parlando all’Università di Cracovia i capo dello Stato sottolinea che "è necessario superare con coraggio e lungimiranza le contraddizioni  di voler puntare, da un lato, a una solida cornice di difesa europea senza saper superare, dall’altro, le timidezze di chi esita ad avanzare sulla strada dell’integrazione. L’una non può esistere senza l’altra".

Difesa comune per l'Unione. Anche perché "in Europa in questo momento sono in atto, contemporaneamente, due guerre, su piani diversi ma strettamente connessi: quella che vede l’Ucraina aggredita dalla Federazione Russa nella sua integrità territoriale, e una guerra di valori, in cui sono in gioco tutti gli elementi che caratterizzano l’odierna esperienza occidentale, a partire dalla libertà". "I due terreni si incrociano spesso. È avvenuto con la Seconda guerra mondiale. Si potrebbe dire che, in Europa, la storia è sempre contemporanea", aggiunge il presidente della Repubblica. 

Sul Mediterraneo, Mattarella ha sottolineato: "L’Unione europea ha svolto una preziosa funzione sull’altro fronte che caratterizza i confini del Continente, quello mediterraneo ed africano. L’attenzione, richiamata anni fa dinanzi all’emergere di fenomeni di terrorismo islamista, lascia oggi luogo a una negligente e pericolosa distrazione". "Quello del confine mediterraneo -ha ribadito il Capo dello Stato- è tema che non riguarda solo i Paesi europei che vi si affacciano. E l’obiettivo di un partenariato più fecondo e più solido tra Unione europea e Unione africana, è una scelta lungimirante, in grado di anticipare tensioni e di contribuire alla causa della pace". 

Pertanto è "necessario superare con coraggio e lungimiranza le contraddizioni - spiega Mattarella - di voler puntare, da un lato, a una solida cornice di difesa europea senza saper superare, dall’altro, le timidezze di chi esita ad avanzare sulla strada dell’integrazione. L’una non può esistere senza l’altra". 

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