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Papa Francesco, la rivelazione di Don Dario Viganò: tornerà presto ad una vita normale

Francesco Fredella
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A W l’Italia su RTL 102.5, con Angelo Baiguini e Federica Gentile, è stato ospite Don Dario Viganò, che parla anche del suo rapporto con Papa Francesco. “Ci sentiamo spesso,  ci siamo conosciuti quando è diventato Papa. Qualche giorno fa abbiamo parlato del restauro del film “La porta del cielo. Il Pontefice si sta riprendendo”, racconta in radiovisione.

Poi Don Dario Viganò parla delle condizioni di salute del Santo Padre. “Papa Francesco mi ha detto che con tutta l’attività di fisioterapia sta migliorando. Tornerà presto a una vita normale. L’8 dicembre tornerà in piazza di Spagna e il 17 compirà gli anni”, dice.

 

 

Quella di W l’Italia è una puntata imperdibile con Angelo Baguini e Federica Gentile. Don Dario, volto conosciuto in radio e in tv, parla della otto puntate de “Le regioni della speranza”. E dice: “Con i musicisti, c'è l'idea di entrare nelle pieghe del personaggio per riflettere sul Vangelo. Poi racconta il suo ultimo libro dove non mancano i grandi campioni dello sport. “Ci sono calciatori, medaglie d'oro e tanto altro ancora", puntualizza Don Dario Viganò. Che in diretta a W l'Italia su RTL 102.5 parla di spiritualità con una grande riflessione prima del Natale.

“Gli sportivi sono uomini e donne di grande profondità. Hanno saputo unire lo sport professionistico accanto ad un percorso accademico: ad esempio prendere una laurea. Poi un altro aspetto: la loro attenzione ai bisogni degli altri”, puntualizza. “Penso a Immobile, auguri perché è diventato papà per la quarta volta, la sua visita agli ospedali o l’ attenzione di molti altri calciatori ai bisognosi. C’è, sicuramente, una grande umanità dietro queste persone”, aggiunge il sacerdote. Che ha pubblicato un libro, con la prefazione di Papa Francesco, dal titolo: “Non è solo fatica, è amore”.

 

 

Il racconto su Ciro Immobile - Operazione rewind. Don Dario parla del suo incontro con Ciro Immobile, attaccante della Lazio, che gli racconta un retroscena sul suo inizio in campo. “Immobile mi ha raccontato che ha iniziato a giocare proprio così: il portone della chiesa faceva da porta”, dice in radiovisione. “Ieri più di oggi: c’erano gli oratori, i campetti da calcio. Si giocava lì, si buttava una palla in campo e si faceva squadra. Molti calciatori professionisti di oggi hanno iniziato lì”.

Ma per Don Dario è fondamentale la figura dell’allenatore. “Aiuta uno sportivo a vincere, ma chi poi vince sale sul podio. E l’allenatore non c’è mai. Proprio come un insegnante, un formatore”, puntualizza.

Altro tema: i giovani. La Generazione Zeta - “I ragazzi hanno grande creatività e capacità di conoscenza. Ci vuole un legame di affetto e prossimità, se colgono gli adulti come coloro che li accompagnano e non giudicano penso che sia molto interessante. Noi adulti abbiamo una grande responsabilità: in tv ci sono troppi talk urlati. Serve tornare alla pacatezza e gentilezza, che aiutano a crescere”, conclude.

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