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Nomine Rai, "litigano". Il retroscena sulle poltrone, Tg2 in rivolta

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Fibrillazioni al Tg2, scrive oggi Il Fatto Quotidiano. La ragione si riconduce nel fatto che, a più di un mese dall’entrata al governo di Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, l’azienda non ha ancora trovato un nuovo direttore. Le cui mansioni, oggi, sono svolte ad interim dal vice Carlo Pilieci.

In una nota, l’assemblea del Tg2 ha rivendicato: “chiediamo al Cda di nominare velocemente un direttore autorevole che guidi la testata in un progetto di riorganizzazione e rilancio”. La testata, ricorda il comunicato, “vive un momento di profonda difficoltà per il calo di ascolti della rete, per la riduzione di organico di oltre 20 unità”. Nella nota, peraltro, si sottolineano i problemi della collocazione in palinsesto di Tg2 Dossier “in onda a tarda notte e con orario ballerino”.

Tuttavia, sul nuovo direttore ancora nulla, e, scrive il Fatto, il tema non è neanche stato all’ordine del giorno in Cda. Ma l’articolo ricostruisce anche il puzzle delle altre nomine. Al Tg1 potrebbe essere promosso al timone l’attuale vice Nicola Rao, in quota Fratelli d’Italia, opzione che dunque per il notiziario della seconda rete potrebbe aprire le porte ad Angela Mariella, “vicina alla Lega ma non invisa a Meloni”.

L’altro nodo, poi, ricorda la testata, riguarda il direttore generale, “che Meloni vorrebbe affidare a Giampaolo Rossi, eventualità assai indigesta a Fuortes (amministratore delegato n.d.r), che non gradisce cessioni di potere”. 

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