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Onde elettromagnetiche per distruggere il Covid: ecco E4Shield

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Antonio Sbraga
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Si chiama E4Shield, è una tecnologia completamente realizzata in Italia, e potrebbe diventare la soluzione per debellare la diffusione dei virus - in questo caso il Covid 19 all'interno di ambienti chiusi, come scuole, ascensori o mezzi di trasporto. Si tratta di un semplice apparecchio - presentato ieri a Mind, Milano Innovation District che, emettendo onde elettromagnetiche «inibisce» la carica virale degli agenti patogeni. La tecnologia è stata sviluppata in prototipo e sarà disponibile in due versioni: il dispositivo ad installazione a parete e quello wearable che possono generare rispettivamente una zona di protezione di 50 mq e di 3 m. Lo sviluppo per l'industrializzazione e la commercializzazione avverrà nei prossimi mesi: di installazione immediata, sarà compatibile con qualsiasi altra tecnologia e con la presenza dell'uomo.

 

 

L'innovazione tecnologica di E4Shield, spiegano i ricercatori, si basa infatti sulle evidenze scientifiche riportate in diversi contributi della letteratura di settore, tra cui uno studio pubblicato dalla rivista Nature, che hanno ampiamente dimostrato la capacità delle onde elettromagnetiche di inibire la carica virale degli agenti patogeni. Si tratta infatti di una soluzione «disruptive» unica al mondo realizzata da Elettronica Group, leader mondiale nei sistemi di difesa elettronica - guidata da Enzo Benigni, presidente e Ceo, Domitilla Benigni, Ceo e Direttore generale e Lorenzo Benigni, Vicepresidente e Direttore relazioni istituzionali - e che ha come partner la società Lendlease. E4Shield è una tecnologia che ha ottenuto la certificazione CE e SAR la cui efficacia è stata testata attraverso diversi test di laboratorio. È stato anche depositato un brevetto internazionale per invenzione a livello industriale. Ma come si è arrivati a questo risultato? Innanzitutto, spiegano ancora i ricercatori, sono state messe a punto le condizioni su superfici, poi si è passati ai test in aerosol nei laboratori Virostatics, per mimare la principale via di trasmissione di SARS-CoV-2, infine ci si è concentrati su emissioni compatibili con la presenza dell'uomo, confermando la inattivazione del virus del 90% in areosol.

 

 

Il principio fisico della risonanza elettromagnetica alla base della tecnologia ha valenza universale, spiegano ancora, per cui i dati ottenuti e riprodotti in laboratorio fanno presumere che la tecnologia possa essere applicabile a nuove minacce virali, a virus respiratori e batteri che rappresentano la maggiore minaccia per l'uomo. La soluzione è stata sviluppata avvalendosi della partnership scientifica dell'Ospedale Luigi Sacco di Milano e il dipartimento scientifico dell'ospedale Militare del Celio per condurre test e dei laboratori Virostatics per validare l'inattivazione del virus in aerosol.

 

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