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Casi Covid Italia, Ilaria Capua a Otto e mezzo tuona contro gli italiani: "Senza restrizioni il virus straborda"

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Giada Oricchio
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Il Covid non è andato in vacanza. Siamo di fronte a un’ondata estiva: Italia, Germania e Portogallo registrano un’impennata dei contagi, Sardegna e Lombardia sono regioni a rischio elevato, 6 regioni sono in difficoltà e sono in aumento i ricoveri nei reparti. Cosa sta succedendo? E’ questa la domanda che Lilli Gruber, conduttrice del talk preserale di La7, "Otto e mezzo", rivolge alla virologa Ilaria Capua. Lapalissiana la risposta della professoressa: “Il virus fa il virus, si fa portare in giro dalle persone che non si proteggono come dovrebbero e non mettono in atto tutte le misure che abbiamo adottato in questi due anni e mezzo e che sappiamo funzionare”.

La mascherina al chiuso o negli assembramenti è ancora necessaria, mentre è importante evitare contatti stretti con persone che arrivano da altri Paesi perché da tempo sugli aerei è in atto un “liberi tutti”. Capua ribadisce: “Quando è arrivato il Covid, sapevamo che sarebbe restato. Come tutti i virus si evolve e mutando cerca di sfuggire alle nostre difese immunitarie. Noi avevamo messo la Sars Cov2 in un recinto ma se quel recinto non lo teniamo in ordine, il virus scappa, circola e soprattutto cambia. E mi dispiace, ma in autunno il Covid tornerà”.

La conduttrice, in quarantena per positività al Covid, ha testimoniato con piglio severo: “Non è una banale influenza, lo dico a informazione dei telespettatori” e la virologa: “Quest’infezione va evitata, fosse solo perché si sta a casa 15 giorni. Gli asintomatici sono pochi. Proteggiamoci per interesse proprio e della collettività. Non dobbiamo correre dietro all’infezione, ma prevenirla senza questo tira e molla sulle cautele”.

Per Antonio Padellaro, ex direttore de Il Fatto Quotidiano, il governo sta facendo cose insensate di fronte all'evidenza di una risalita della curva dei contagi e dovrebbe avere il coraggio di fare marcia indietro, perlomeno sull’obbligo della mascherina e sul distanziamento. Critico anche Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera: “Basta vedere come i ministri o i capi di governo si danno la mano, la trovo una cosa di inciviltà inaudita. Sembra che salutarsi con il gomito fosse una sceneggiata. Se il Covid dovesse ripartire per il terzo anno consecutivo in autunno, beh, allora siamo di fronte a una massa di cretini”.

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