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Elicottero precipitato, ritrovati sul Monte Cusna i corpi di pilota e passeggeri

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Si era alzato in volo, partendo dalla Toscana, due giorni fa e a seguito della sua sparizione una serie di mezzi di soccorso era stata attivata per ritrovarlo. Oggi, però, l'esito delle ricerche ha portato al rinvenimento di alcuni frammenti del mezzo e, soprattutto, dei corpi senza vita dei sette passeggeri del velivolo noleggiato da un'azienda, di cui si erano perse le tracce sull'Appennino emiliano, al confine tra Reggio Emilia e Modena. Come confermato dalla prefettura di Modena, che ha seguito il caso fin dall'inizio e ha confermato il decesso di tutti i passeggeri (compreso il pilota), per i soccorritori è stato possibile individuare alcuni rottami grazie alla segnalazione di un escursionista, sul Monte Cusna, nell'Appennino reggiano-modenese. Questa mattina, infatti, un elicottero HH 139 del 15° Stormo dell'Aeronautica militare ha individuato, oltre a degli alberi bruciati, alcuni frammenti metallici in un vallone sul crinale tra il Rifugio Battisti e la località Segheria. Le verifiche successive hanno fatto il resto.

In base a quanto ricostruito, a bordo dell'elicottero, oltre al pilota italiano, viaggiavano, 7 persone, 4 delle quali avevano nazionalità turca, mentre 2 erano libanesi, probabilmente qui per un viaggio d'affari. Come specificato dalla prefettura di Modena, le notizie delle operazioni di soccorso sono state condivise in tempo reale con le delegazioni diplomatiche dei due Paesi stranieri, guidate dagli ambasciatori.

Sul velivolo di soccorso era presente il personale del Soccorso alpino e speleologico e del Soccorso alpino della Guardia di Finanza, che si sono calati con un verricello, mentre sul posto, da subito, è intervenuto EliPavullo, insieme a diverse squadre del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, il servizio regionale dell'Emilia-Romagna.

Intanto, sull'elicottero che giovedì è partito dall'aeroporto di Tassignano, la procura della repubblica di Lucca ha avviato un'inchiesta. L'ipotesi di reato che sarebbe stata avanzata dagli inquirenti sarebbe quella di disastro colposo, ma a quanto si apprende non vi sarebbero iscritti sul registro degli indagati. La zona del ritrovamento dei resti è stata immediatamente posta sotto sequestro dall'Autorità giudiziaria di Reggio Emilia, che sta procedendo.

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