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“Nuova pandemia alle porte”. L'infettivologo Di Perri avverte: bisogna cambiare, strage in incubazione

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L’ultima preoccupazione degli italiani è il vaiolo delle scimmie. A tranquillizzare i cittadini sui casi di monkeypox ci sono le parole di Giovanni Di Perri, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino: “La situazione dovrebbe sfumare e rientrare nella norma. La scarsa trasmissibilità non dovrebbe generare una propagazione del virus, c’è solo una possibile discriminante, la popolazione scarsamente vaccinata. Nel 1976 il vaiolo è stato dichiarato estinto e nell’1981 sono state sospese le vaccinazioni, proprio per questo con il passare degli anni è aumentato il numero di persone non immunizzate. In ogni caso mi sento di escludere uno scenario come quello generato dal Coronavirus”.

 

 

“Non - ha detto ancora il professore ad Affari Italiani - viviamo la stessa condizione di spaesamento affrontata durante i primi mesi del Covid. Esiste un vaccino contro il vaiolo ma soprattutto esiste anche un farmaco ufficialmente formalizzato dall’Oms, si chiama Tecovirimat. Prendiamo in esame il Coronavirus. In 18 anni ci sono stati ben tre salti di specie, Sars, Mers e Covid-19. Ci sono tanti fattori che intervengono, come la forte sovrappopolazione, gli ampi spostamenti che compiamo e senz’ombra di dubbio alcune pratiche alimentari un tempo vissute come rurali e marginali e ora fortemente impattanti. Uno degli animali da tenere sott’occhio è sicuramente il pipistrello”.

 

 

Il Covid sarà l’ultima pandemia? Il professor Di Perri è certo nel rispondere: “Assolutamente no. Il rischio che si ripresenti una nuova pandemia è alle porte, anzi potremmo dire che è in incubazione. Quando ero ancora uno studente consideravamo alcune malattie tropicali relegate solo in alcune aree del mondo, ora la situazione sta cambiando: troviamo casi di Zika o Dengue anche in Occidente. Ci sono sicuramente alcuni accorgimenti da prendere, come bandire alcune pratiche alimentari legate al pipistrello oppure preservare alcuni habitat naturali, ad esempio fermando il fenomeno della deforestazione. Questi accorgimenti sono fondamentali, un’altra pandemia è dietro l’angolo”.

 

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